“DONNE: PASSIONE, CORAGGIO, TENACIA”: SPUNTI DI RIFLESSIONE AL “FERRARI” DI CHIARAVALLE CENTRALE
In occasione dell’8 Marzo gli studenti hanno dialogato con Marisa Garofalo, sorella della testimone di giustizia Lea
di REDAZIONE
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 10 MARZO 2023 – In occasione della giornata internazionale della donna, 8 marzo, si è svolto ieri un incontro- dibattito dal titolo “Donne: passione, coraggio, tenacia” presso l’IIS Enzo Ferrari di Chiaravalle Centrale.
Gli studenti delle classi quinte di tutti i plessi hanno dialogato con Marisa Garofalo, sorella della testimone di giustizia Lea Garofalo, e la prof.ssa Donatella Paolino, presidentessa del Corso di Studi “Scienze e Tecnologie Cosmetiche e dei Prodotti del Benessere” presso l’UMG di Catanzaro.
Dopo i saluti istituzionali da parte del sindaco del Comune di Chiaravalle Centrale Domenico Donato e del Dirigente Scolastico Fabio Guarna, la manifestazione, coordinata dalla prof.ssa Rosa Gualtieri, ha preso il via con alcuni lavori preparati dagli studenti in occasione della Giornata Internazionale della donna.
I ragazzi hanno poi ascoltato la testimonianza di Marisa Garofalo, che ha illustrato, tra la commozione generale, la storia della sorella Lea, vittima di ‘ndrangheta.
Lea: un esempio di donna, un modello di cittadina. Il messaggio è arrivato forte e chiaro nei cuori degli studenti, che hanno ascoltato le parole di Marisa con deferenza e sincero trasporto.
L’incontro è proseguito con l’intervento della prof.ssa Donatella Paolino, che ha indotto i ragazzi a riflettere su quanto sia ancora difficile, per una donna, affermarsi nel mondo del lavoro.
La docente ha voluto condividere una sua esperienza diretta con gli studenti, riportando l’esempio di Betty, ricercatrice ugandese, che qualche tempo fa l’ha contattata per la realizzazione di una crema solare specifica per gli africani albini.
Gli allievi sono quindi stati trasportati in una cultura dove le donne faticano ad inserirsi nel contesto lavorativo, tanto più se si tratta di donne albine o che hanno figli albini: abbandonate dai mariti perché ritenuti ‘figli del diavolo’.
Betty ha avuto la possibilità di lavorare stabilmente negli Stati Uniti, ma non ha accettato: vuole vivere e lavorare nel suo paese per dare il proprio contributo al suo popolo, in particolare a chi ha più bisogno.
