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TUTELA DIRITTI, INTESA FRA ORDINI GIORNALISTI E AVVOCATI

Per la realizzazione di programmi di formazione continua per gli iscritti dei rispettivi ordini professionali e un’ampia condivisione delle ‘best practice’ in materia di protezione dei diritti fondamentali e di corretta informazione

di REDAZIONE

PRESERRE (CZ) –  19 GENNAIO 2020 –  E’ stato firmato un protocollo di intesa tra il Consiglio nazionale forense e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, per la “realizzazione congiunta di azioni sinergiche finalizzate a favorire un’efficace tutela dei diritti fondamentali alla libertà di stampa e alla protezione della dignità della persona oltre che per la promozione della corretta informazione sui principi e sui valori che informano le professioni di avvocato e giornalista”.

Lo rende noto il Cnf, nella cui sede è stato siglato il protocollo, spiegando che il documento, della durata di tre anni, è stato sottoscritto dai presidenti dei due Ordini nazionali, Andrea Mascherin per il Cnf e Carlo Verna per il Cnog, e stabilisce una “collaborazione costante” per la realizzazione di programmi di formazione continua per gli iscritti dei rispettivi ordini professionali e un’ampia condivisione delle ‘best practice’ in materia di protezione dei diritti fondamentali e di corretta informazione.

 “È possibile – ha detto Mascherin – trovare un equilibrio tra il diritto alla cronaca, la tutela alla verità e la dignità della persona. Se noi riusciamo a comunicare questo equilibrio senza che l’informazione sia in qualche modo compressa, avremo fatto un grande lavoro culturale”.

Il protocollo “va al di là della formazione – ha spiegato Verna – perché i poteri di controllo che sono sempre stati immaginati sono l’informazione e la magistratura.

Con la firma i diritti di controllo sono anche i diritti della difesa: la mia visione è che tra i meccanismi di controllo il giornalista debba includere l’avvocatura”.

Il protocollo prevede nello specifico una serie di obiettivi comuni: dal contrasto al linguaggio d’odio, soprattutto nelle piattaforme digitali di comunicazione di massa, alla tutela di entrambe le categorie professionali sotto il profilo della remunerazione del lavoro, richiamando i principi e le norme dell’equo compenso; dalla elaborazione di progetti comuni sui temi del diritto di cronaca, diritto di difesa e diritto di riservatezza alle modifiche dei rispettivi codici deontologici.