5 Agosto 2019
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TURNO DI 20 ORE AL PRONTO SOCCORSO DI SERRA, ENNESIMO CASO DI “ARRESTO OSPEDALIERO”
Il caso della dottoressa Maria Domenica Schiavello, che ha accusato un malore, approda in Commissione Sanità
Fonte: ILVIZZARRO.IT
PRESERRE (VV) – 5 AGOSTO 2019 – Il consigliere regionale Giuseppe Pedà, componente della Commissione Sanità, ha chiamato la dottoressa Maria Domenica Schiavello, che ha avuto un malore dopo un turno di 20 ore al Pronto soccorso del nosocomio di Serra San Bruno.
Il politico si esprime sull’ennesimo «gravissimo episodio, esempio di tante storie che si compiono nelle corsie ospedaliere», e fa sapere di aver chiesto al presidente della Commissione Michele Mirabello l’inserimento all’ordine del giorno della prossima seduta, già convocata per martedì 6 agosto, alle ore 10, di un punto sugli esiti dell’ultimo tavolo di verifica congiunta “Adduce”, svoltosi a Roma lo scorso 1 agosto, e sull’espletamento delle nuove procedure di assunzione legate allo sblocco del turn over del personale, fissato dal decreto Calabria.
Prima dell’accaduto i lavori della Commissione prevedevano un unico punto sullo stato di attuazione della L.R. 1/2014, “indirizzi volti a favorire il superamento del precariato”.
«Ho sentito telefonicamente la dottoressa Schiavello – ha dichiarato Pedà – in qualità di componente della Commissione regionale Sanità per ringraziarla della sua abnegazione al lavoro, cosa che fanno anche gran parte dei suoi colleghi.
L’ho detto più volte: i nostri medici sono stoici sottoponendosi a turni massacranti per sopperire alla carenza di colleghi, che negli anni è aumentata grazie ai tagli scellerati alla sanità, che non hanno diminuito gli sprechi ma solo aumentato il gap dei livelli essenziali di assistenza (Lea) con le regioni del Nord.
È ora di dire basta! Servono immediatamente assunzioni di medici, biologi, tecnici di laboratorio, infermieri, Oss, psicologi in tutti gli ospedali pubblici calabresi. Riapriamo i reparti che negli anni hanno chiuso nel nome di un riequilibrio alla spesa pubblica che non hanno effettuato».
Pedà ha aggiunto: «Ho potuto apprezzare l’enorme spirito di sacrificio di medici, infermieri e operatori sanitari costretti a fare turni estenuanti in condizioni proibitive. La loro è una vita fatta di stenti, fisici e mentali, costretti a condizioni di lavoro particolarmente pesanti, come nel caso dei due medici in servizio al reparto di Psichiatria di Polistena, che da anni non conoscono il significato della parola riposo.
Una vita agli “arresti ospedalieri” fatta di reperibilità, urgenze e notti, trascurando se stessi e i propri cari, con la stanchezza che si accumula e la responsabilità della vita delle altre persone che è nelle proprie mani.
Queste sono situazioni che hanno abbondantemente superato ogni limite, che mettono a repentaglio la qualità e la sicurezza delle cure prestate, conseguenza di anni di tagli, riduzioni di spesa e blocco del turn over generazionale».
In più, il consigliere regionale ha anche chiesto al presidente Mirabello di convocare con urgenza il direttore generale della Sanità calabrese, Antonio Belcastro, per fare chiarezza definitiva sullo sblocco del turn over e per avere notizie sulle conclusioni del “Tavolo Adduce”, saltato nelle scorse settimane a causa dell’assenza dei bilanci di alcune Aziende sanitarie come Catanzaro e Cosenza.
«Si apprende infatti solo dalla stampa – ha aggiunto Pedà – che i conti della sanità calabrese sarebbero sempre più in rosso e che ulteriori conseguenze sarebbero pronte ad abbattersi sulla Calabria. Il disavanzo accertato sarebbe attestato a 213 milioni, 105 milioni oltre il gettito assicurato dalle tasse versate dai contribuenti. Da qui la conferma all’attuazione di misure restrittive per riportare i conti in ordine.
Quanto alle nuove assunzioni, dal “Tavolo Adduce” sarebbe arrivato l’invito a procedere con i decreti che tengano conto delle nuove regole.
«Belcastro venga a riferire in Commissione sugli esiti del tavolo – ha detto infine – visto che non abbiamo ancora avuto notizie ufficiali perdurando su questo incontro uno strano silenzio, a parte qualche indiscrezione filtrata dalla stampa. Bisogna immediatamente sbloccare le assunzioni».