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STALETTI’ (CZ) – I CESTINI DELLA SOLIDARIETA’ SOSTENGONO I PROGETTI AIFO

Su iniziativa del parroco don Roberto Corapi celebrata la “Giornata Aifo”. Presente il responsabile regionale Generoso Scicchitano

 di Franco POLITO

 STALETTI’ (CZ) –  11 FEBBRAIO 2016 – Promuovere iniziative di solidarietà è diventato il suo must per eccellenza.

 Il parroco don Roberto Corapi ha un pensiero per tutti. L’ultima idea è stata quella di portare a Stalettì l’Associaziona Italiana Amici di Raoul Follerau (Aifo). Insieme al responsabile calabrese Generoso Scicchitano, ai  numerosi fedeli e ai tanti volontari giunti nella chiesa di Santa Maria Assunta hanno celebrato la “Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra”.

 Un ritrovarsi sotto forma di “pensiero” rivolto ai sofferenti che ha preso forma nell’offerta del “Miele della Solidarietà” proveniente da piccoli produttori inseriti in progetti di sviluppo in Italia e all’ estero. Gesti semplici per sostenere economicamente i progetti Aifo in Africa.

 Ma anche per “sensibilizzare la comunità  – ha sottolineato don Robeerto –  verso atteggiamenti di altruismo e di carità nei confronti di versa nel bisogno”.

 Aifo lo fa sin dalla sua nascita, avvenuta nel 1961, a Bologna,  quando un gruppo di volontari e missionari comboniani ispirati dal messaggio di amore e giustizia di Raoul Follereau, “Contro la Lebbra e Contro tutte le  Lebbre” decidono di fondare una associazione aperta a tutti, –

 Da allora ha scelto di essere  un’associazione popolare, radicata sul territorio nazionale, attenta alle tematiche dell’educazione globale per formare cittadini consapevoli col comune obiettivo di impegnarsi con gli ultimi e per i loro diritti.

 Ispirata al messaggio di giustizia e di amore di Follerau, promuove progetti sociosanitari in Africa, Asia e America del Sud. In Italia  conduce campagne di informazione e realizza attività di educazione allo sviluppo, grazie al prezioso sostegno  di soci e volontari.

 Attualmente aggrega come soci più di ottocento volontari, di ogni estrazione sociale, politica o religiosa. Le diversità fra i soci sono viste come una risorsa, perché li rendono capaci di comprendere e di rivolgersi a tutti gli uomini.