Dopo 51 anni di ministero pastorale monsignor Giuseppe Megna va in pensione. Lo sostituisce don Enzo Iezzi
di Franco POLITO
SQUILLACE (CZ) – 11 OTTOBRE 2018 – Se ne va in pensione.
L’arcivescovo metropolita di Catanzaro – Squillace monsignor Vincenzo Bertolone ha accolto la sua istanza di dimissioni per sopraggiunti limiti d’età.
Dopo 51 anni di intenso ministero pastorale nella “sua” Squillace, monsignor Giuseppe Megna “si mette a riposo”.
L’ultima messa ufficiale l’ha celebrata domenica scorsa nella chiesa di San Giorgio, che per anni ha retto come parrocchia prima del declassamento e dove ha continuato a officiare funzioni e riti. Una domenica speciale, coincisa con i festeggiamenti solenni per la Madonna del Rosario, a lui tanto cara.
Semplice, buono, affabile, nato e vissuto a Squillace, don Peppino (così lo hanno sempre chiamato da queste parti) è stato una “fiammella” che ha fatto divampare un incendio. Soprattutto fra i giovani. Diverse generazioni sono diventate adulte tra le mura dell’ex convento di San Giorgio.
Dopo scuola, tornei di calcio e pallavolo, cineforum domenicali, gite, ritiri spirituali, carnevale, rappresentazioni teatrali: queste, al Circolo San Giorgio, alcune delle tante “palestre di vita” che don Peppino ha coltivato per anni.
Al centro della sua pastorale hanno sempre trovato posto la famiglia e i giovani. Anche nell’ultima omelia di domenica scorsa hanno caratterizzato il suo dire con l’invito a rafforzare i legami familiari e a sostenere le nuove generazioni verso corrette scelte di vita.
Se ne va in pensione, ma “resta” a Squillace. Continuerà a essere un punto di riferimento. Insostituibile e difficilmente sostituibile.
Da Chiaravalle Centrale al suo posto arriva don Enzo Iezzi, già parroco a Squillace negli anni ’90. Domenica prossima, alle ore 17, nella Basilica Minore, l’ingresso ufficiale.
Nella veste di vicario parrocchiale ci sarà ancora don Fabrizio Fittante, da anni operoso in città e “titolare” della parrocchia di San Pietro.
Sono (anche queste) le vicende della Chiesa di Dio e dei suoi disegni, comprendenti sacerdoti che vanno e sacerdoti che vengono.
E che “restano”, come monsignor Giuseppe “Peppino” Megna.