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PRIMO PIANO – DAVOLI (CZ) – “Piani di Bella”, l’isola ecologica divorata dalle fiamme

L'isola ecologica in preda del fuoco [1]

L’isola ecologica in preda del fuoco

Non sembrano esserci dubbi sull’origine dolosa dell’incendio. Due le squadre dei vigili del fuoco impegnate a spegnere il rogo. Ingenti i danni

Articolo e foto di Gianni Romano (Il Quotidiano del Sud, in precedenza Il Quotidiano della Calabria)

DAVOLI (CZ) – 20 OTTOBRE 2014 – Un violento incendio di natura dolosa sabato scorso ha completamente distrutto l’isola ecologica situata nella località Piani di Bella nel comune di Davoli.  La telefonata con la richiesta di intervento arrivava alle ore 18 al centralino dei vigili dei fuoco di località Caldarello di Soverato, destinazione agro del comune di Davoli.

Ignoti avevano dato fuoco  a cumuli  di spazzatura presente in gran numero  davanti al recinto  e di ingombranti per passare poi alla parte interna, dove erano allocati i container e le grosse vasche di contenimento,arrivati sul posto i vigili del fuoco con il capo squadra Francesco Agresta, hanno dovuto fare uso degli auto protettori a causa di un grande fumo tossico che si levava dai rifiuti in fiamme,questa grossa nube tossica ha creato allarmismi anche alla popolazione nei pressi.

I vigili del fuoco per entrare nell’impianto di stoccaggio hanno dovuto rompere con le cesoie in dotazione i lucchetti, ma era necessario fare intervenire una seconda squadra dei vigili del fuoco questa volta dal distaccamento di località Foresta di Chiaravalle Centrale che giungevano sul posto con il capo reparto Lanfranco Cutullè, i vigili del fuoco con le due squadre operative hanno dovuto lavorare  per molte ore per avere ragione delle fiamme.

Ingenti i danni, distrutte le vasche e i container presenti,i cassonetti e altro materiale presente nell’aria stoccaggio,sul posto per le indagini di rito si portavano i carabinieri della locale stazione competente per territorio e quelli del nucleo radiomobile della compagnia carabinieri di Soverato, ma si spera che le telecamere di videosorveglianza del vicino impianto di inerti della ditta “Paparo  Calcestruzzi” abbiamo registrato immagini utili per dare un nome ed un volto agli autori di questo atto doloso.

Su questi incendi  di rifiuti su tuto il territorio nazionale,il governo ha istituito la legge sulla terra dei fuochi, con l’ Introduzione del reato di combustione illecita di rifiuti. La norma ha l’obiettivo di introdurre sanzioni penali per contrastare chi appicca i roghi tossici, oggi sanzionabili solo con contravvenzioni. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate è punito con la reclusione da due a cinque anni.

Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si applica la pena della reclusione da tre a sei anni. Se i delitti sono commessi nell’ambito dell’attività di un’impresa, o comunque di un’attività organizzata, la pena é aumentata di un terzo. La pena è aumentata se i fatti sono commessi in territori che, al momento della condotta e comunque nei cinque anni precedenti, siano o siano stati interessati da dichiarazioni di stato di emergenza nel settore dei rifiuti (è il caso della Campania).

Se per la commissione dei delitti sono utilizzati mezzi di trasporto, si applica la confisca. Alla sentenza di condanna consegue la confisca dell’area sulla quale è commesso il reato, se di proprietà dell’autore o del compartecipe al reato, fatti salvi gli obblighi di bonifica e ripristino dello stato dei luoghi.