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PRESERRE (CZ) – IL DISTRETTO RURALE DELLE SERRE A DIFESA DELLA “CAROLEA”

Pitaro: «Regione Calabria intervegna su Bruxelles a tutale di uno dei simboli del Mezzogiorno

di Fra. PO.

PRESERRE (CZ) – 14 DICEMBRE 2015 –  “Sarebbe un danno incalcolabile per la Calabria. E al danno si aggiungerebbe la beffa per circa 30mila aziende interessate, se non si riuscisse ad impedire il declassamento di una varietà – simbolo del Sud, la Carolea, e per olii di assoluta qualità che non potrebbero più vantare la denominazione di olio extravergine di oliva a causa dello sforamento del nuovo limite relativo all’acido grasso eptadecenoico. Perciò, è urgente intervenire con la necessaria determinazione a Bruxelles per rettificare la nuove normativa. Dinanzi a un rischio così grave che l’economia calabrese corre, occorre una reazione altrettanto forte che coinvolga anche la delegazione europarlamentare calabrese e meridionale”.

 E’ quanto affermano, in una lettera inviata al Presidente della Regione on. Mario Oliverio, il presidente ed il vicepresidente, rispettivamente Pino Pitaro e Walter Placida (presidente di Confagricoltura provincia di Catanzaro)  ed i membri del  Consiglio d’amministrazione del Distretto Rurale delle Serre calabresi Domenico Buttiglieri (imprenditore) Salvatore Megna (sindaco di Vallefiorita) , Renato Puntieri (presidente del Gal Serre calabresi) Francesco Quaranta  e Francesco Scalfaro (Presidente dell’Ordine degli Agronomi della provincia di Catanzaro).  

 “Siamo dell’avviso – aggiungono – che sia necessaria una levata di scudi e un sollecitazione efficace nei confronti del  Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina per rimuovere un “cavillo numerico” che investe una filiera essenziale, determinante e maggioritaria per la regione, registrandosi, da parte dei produttori che utilizzano le varietà Carolea e Coratina, difficoltà  nel rispettare i limiti fissati nel Regolamento 1830/2015 che modifica il regolamento (CEE) n. 2568/91 relativo alle caratteristiche degli oli d’oliva e degli oli di sansa d’oliva, nonché ai metodi ad essi attinenti”.

In particolare – fanno sapere i membri del Consiglio d’amministrazione del Distretto Rurale delle Serre calabresi al quale aderiscono   22 Comuni, 18 imprese singole o associate, 3 associazioni sindacali e di categoria, 5 associazioni del terzo settore –  i produttori calabresi lamentano che gli oli ottenuti dalla varietà Carolea presentano valori dell’acido eptadecenoico fino a 0,38%, superiori al limite massimo di 0.30% previsto dal citato regolamento comunitario per la definizione di olio extravergine di oliva e che, per tale minimo scostamento, gli olii in questione, pur in possesso di tutti gli altri requisiti richiesti e anche se rappresentativi della migliore produzione olearia nazionale, non potrebbero essere classificati come extravergine”.

Concludono: “L’Europa, la cui immagine già appannata per le nocive politiche d’austerità che la connotano, sarebbe avvertita, ancor di più, come un’entità non solo estranea e distante ma addirittura ostile, qualora non tornasse sui suoi passi rispetto ad un provvedimento che penalizza eccellenze e settori su cui il Mezzogiorno italiano fa affidamento per invertire la tendenza al declino”.