Sarà attuata da sette aziende vitivinicole e una di trasformazione per dare vita a due vini passiti (bianco e nero). Previsti investimenti per circa 360 mila euro nell’ambito del Pim “Esperidi: Giardini dei vitigni perduti”
di f.p.
PRESERRE (CZ) – 31 GENNAIO 2015 – Con la firma delle convenzioni presso la sala del consiglio comunale di Bivongi è partito ufficialmente il progetto per la riscoperta di vitigni a rischio di estinzione, ma di fondamentale importanza storica per il territorio del Gal (Gaglioppo, Magliocco, Magliocco Canino, Calabrese Nero, Nerello Cappuccio, Mantonico Nero, Guardavalle, Guarnaccia, Malvasia Bianca, Ansonica Bianca, Greco Bianco, Mantonico Bianco).
Sette aziende vitivinicole, ed un’impresa di trasformazione, hanno scelto di puntare sul miglioramento qualitativo e la concentrazione del prodotto in un solo centro di trasformazione, per dar vita a due tipologie di vini passiti (bianco e rosso) da destinare ad aziende del settore della pasticceria tradizionale.
Lo hanno fatto scegliendo la strada dell’associazionismo e della cooperazione, attraverso un innovativo Progetto Integrato di Microfiliera denominato“Esperidi: Giardini dei vitigni perduti”. Il Pim prevede investimenti in macchinari ed attrezzature per la fase colturale, il potenziamento della capacità idrica degli impianti, l’innovazione tecnologica dei processi produttivi, la selezione delle uve ed il conferimento ad un’unica impresa di trasformazione posta al centro del territorio dell’Alta Locride.
II processo di costruzione del partenariato ha preso le mosse dall’avviso pubblico del Gal Serre Calabresi – Alta Locride del febbraio scorso, a cui hanno risposto diverse aziende del settore. Il programma attiverà sul territorio investimenti per circa 360 mila euro, partendo da un contributo pubblico del Gal Serre Calabresi – Alta Locride di circa 172 mila euro e la compartecipazione finanziaria delle aziende interessate.
La scommessa sulle microfiliere da parte del Gal Serre Calabresi – Alta Locride, e la convincente risposta da parte degli operatori della nostra area (sono già state firmate le convenzioni per il comparto del miele, della nocciola, e del bergamotto), “rischia” di innescare, alla fine del percorso, in questo territorio, processi virtuosi basati su un investimento complessivo che supera i due milioni e mezzo di euro.