22 Febbraio 2021
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MALTRATTAMENTI AD ANZIANI, SEQUESTRATA CASA DI RIPOSO
Ospiti malnutriti. Una arrivata a pesare 35 kg. Tre indagati a Reggio Calabria
di REDAZIONE
REGGIO CALABRIA – 22 FEBBRAIO 2021 – Una casa alloggio trasformata abusivamente in una casa di riposto per anziani è stata sequestrata dai carabinieri dei Nas su disposizione della Procura di Reggio Calabria che ha anche notificato tre avvisi di garanzia nei confronti del legale rappresentante della cooperativa sociale che gestiva la struttura e di due operatori socio sanitari, indagati, a vario titolo, per abbandono di persone incapaci, maltrattamenti ed esercizio abusivo della professione sanitaria.
Coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Gerardo Dominijanni e dal pm Marika Mastropasqua, l’inchiesta del Nas è partita a marzo 2020, quando, in piena pandemia e nella fase più critica, un ospite della struttura, situata nel quartiere reggino di Ciccarello, era risultato positivo al Covid-19 e ricoverato, in gravi condizioni, al Grande ospedale metropolitano.
Nel giro di un mese lui e due donne, ospiti nella stessa casa di riposo, erano poi deceduti a causa del virus, ed altri cinque degenti risultarono contagiati.
Da qui è partita un’ispezione per verificare le condizione della struttura e le misure in atto per il contenimento del contagio. Dagli accertamenti è emerso che la casa alloggio, autorizzata solo per sei unità ed “a bassa intensità assistenziale”, in realtà era stata trasformata in casa di riposo con oltre dieci ospiti, di cui molti non autosufficienti e allettati, bisognevoli di cure e terapie farmaceutiche continue e, quindi, di una assistenza altamente professionale.
È stato inoltre accertato che non vi era alcuna autorizzazione né, tantomeno, erano mai state fatte le previste comunicazioni alle autorità di pubblica sicurezza, e che l’assistenza agli anziani veniva assicurata solo dalla cuoca e da due operatori sanitari.
Erano loro, secondo gli inquirenti, che somministravano abusivamente anche i farmaci.
Per l’accusa, inoltre, la rappresentante legale non riforniva adeguatamente di derrate alimentari la struttura. Per effetto di ciò molti anziani, soprattutto quelli allettati, erano malnutriti o lasciati privi di cibo tanto che una degente arrivò a pesare addirittura 35 chili.
Gli anziani venivano sedati somministrando loro massicce dosi di medicinali con effetto psicotropo.