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LITORALE DI S.ANDREA E ISCA IONIO, PITARO RACCOGLIE L’ALLARME DEGLI IMPRENDITORI

Il consigliere regionale del Gruppo Misto: “Situazione drammatica, la regione lo metta in sicurezza”

di REDAZIONE

PRESERRE (CZ) –  15 GIUGNO 2020 – “La condizione del litorale dei Comuni di Sant’Andrea e Isca Sullo Ionio interessato da un progressivo e irruento fenomeno di erosione costiera è – sostiene il consigliere regionale Francesco Pitaro (G. misto) – drammatica e non più tollerabile”. 

Ascoltando il grido d’allarme di due imprenditori dell’area, Pitaro chiede alla Regione «di intervenire urgentemente con opere di difesa costiera per impedire quella che Giuseppe Codispoti (titolare dello storico  stabilimento balneare “La Bussola” a Sant’Andrea) e Saverio Nisticò (titolare dell’accogliente camping “Mimosa” a Isca Marina) definiscono “una vera e propria scomparsa della spiaggia, risucchiata completamente dal mare”».

«Le loro strutture – spiega il consigliere regionale –  hanno  subito a più riprese gli effetti della mareggiata: si pensi che dai 130 metri lineari di spiaggia, quando il lido “La Bussola” è stato costruito nel 1981, si è arrivati a 80 nel 2011, a 50 nel 2014, fino all’azzeramento nel 2018, quando il lido è stato devastato dal mare. Un disastro che probabilmente si poteva evitare, soprattutto alla luce di diversi interventi annunciati negli anni.

Ad  oggi – sottolinea Pitaro – i titolari delle due strutture ricettive e di ristorazione, che nel frattempo hanno dovuto fronteggiare di tasca propria i danni subiti, non hanno alcuna notizia circa l’inizio dei lavori. Né hanno ricevuto risposta alle numerose richieste di aiuto rivolte alle autorità competenti».

 Conclude Pitaro: «So bene che il  fenomeno dell’erosione costiera che interviene sulla stessa  fisionomia dei litorali del Basso Ionio soveratese, provocando ingenti danni ambientali e mettendo in ginocchio l’economia locale, è ben noto, ma adesso è necessario occuparsene  con la determinazione necessaria.

 La promozione dello sviluppo in Calabria non può  farsi seriamente, se le azioni di salvaguardia dei nostri beni paesaggistici ed ambientali non risultano efficaci o se si lasciamo soli gli imprenditori in difficoltà.

 Ecco perché occorre che la Regione, Ente appaltante dei lavori in questione, agisca tempestivamente per il ripristino e la messa in sicurezza di questa parte del litorale ionico, con interventi imprescindibili per la tutela della  costa da cui dipende il futuro di aziende e attività che investono risorse ed energie in un settore fondamentale come quello del turismo».