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GIRIFALCO (CZ) – TRASFERIMENTO DIPENDENTI ASP, MAGNO: «SOLUZIONE INGIUSIFICATA»

“Non risponde a criteri di economicità”

di REDAZIONE 

GIRIFALCO (CZ)– 27 OTTOBRE 2017 –  «Scongiurare il trasferimento dei dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, che operano negli uffici di Girifalco, nei locali situati nel capoluogo di Regione”.

La richiesta è del consigliere regionale Mario Magno in un ordine del giorno, presentato a Palazzo Campanella, che impegna il presidente Mario Oliverio e la giunta regionale.

«Tale soluzione – aggiunge Magno – prospettata dalla direzione dell’Asp di Catanzaro non è giustificata da principi di economicità e di efficienza. Non risponde a principi di economicità in quanto i locali di Girifalco come quelli di Lamezia Terme sono di proprietà dell’Asp di Catanzaro, e non gravano sulle tasche dei cittadini, mentre quelli del capoluogo di Regione appartengono a privati comportando considerevoli spese di fitto ingiustificate in tempi di spending rewiev e di rientro dal deficit sanitario».

«Né tantomeno  – insiste – la decisione voluta dall’Asp di Catanzaro è giustificata da ragioni di efficienza in quanto i dipendenti che operano nei locali di Girifalco hanno sempre contribuito, lavorando con abnegazione e puntualità, al buon andamento dell’attività dell’azienda e potrebbero continuare a farlo negli stessi uffici utilizzati fino ad oggi».

«L’utilizzo dei moderni sistemi tecnologici  – continua – rendono, infatti, inutile il trasferimento dei dipendenti nella sede Asp del capoluogo di Regione, a maggior ragione in un periodo storico in cui, invece, dilaga l’informatizzazione ed il ricorso al telelavoro».

 «Pertanto, mi auguro – conclude Magno – che il presidente Oliverio intervenga prontamente per escludere il trasferimento dei dipendenti dagli uffici Asp di Girifalco a quelli di Catanzaro ed il direttore generale, Giuseppe Perri, convochi, a seguito della richiesta formulata durante l’assemblea del personale alla quale ho partecipato, le parti interessate per trovare una soluzione adeguata che tenga conto dei diritti e della dignità dei lavoratori».