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FABRIZIA, QUANDO “IL LAVORO È”

Nei giorni scorsi l’assemblea congressuale della Flai-Cgil vibonese

Fonte: “ILVIZZARRO.IT”

FABRIZIA (VV) –  17 SETTEMBRE 2018 –  Alla presenza di oltre 60 lavoratori del settore forestale, agricolo ed agroflorovivaista, si è svolta nei giorni scorsi, presso i locali del Municipio di Fabrizia, l’assemblea sindacale di base organizzata dalla Flai-Cgil di Vibo Valentia.

All’assemblea, che è parte fondamentale del percorso congressuale che porterà al XVIII Congresso nazionale della Cgil che si terrà a Bari a gennaio prossimo, ha visto la presenza di Battista Platì, segretario generale della Flai-Cgil di Vibo; Rinaldo Tedesco, segretario organizzativo della categoria; Luigi Denardo, segretario generale della Camera del Lavoro di Vibo Valentia e del segretario regionale della Flai-Cgil Calabria, Bruno Costa.

Nel corso dell’assemblea, in cui si è discusso il documento congressuale “Il Lavoro è”, che ha ottenuto l’unanimità dei consensi, non sono mancati anche alcuni interventi dei lavoratori, i quali hanno discusso attorno ai problemi legati alla condizione di lavoro nella provincia vibonese.

Riqualificazione e riforma del lavoro forestale, garanzie occupazionali, questione di genere, difesa del contratto collettivo di lavoro nazionale e provinciale per i lavoratori agricoli, lotta al Caporalato, questione migranti e centralità del lavoro come condizione necessaria per l’affermazione della democrazia, dello sviluppo e della legalità: questi i temi affrontati nel corso della lunga assemblea della Flai-Cgil di Vibo, che ha visto ancora una volta protagonisti i lavoratori.

In più, si è affrontata anche la questione relativa alla costituzione dell’area vasta di centro, il percorso di riorganizzazione che prevede l’accorpamento delle strutture provinciali di Vibo, Catanzaro e Crotone, sulla base di obbiettivi strategici fondamentali e comuni.

«La discussione dal basso – ha affermato il segretario Battista Platì – è per noi della Cgil un tratto distintivo e fondamentale della nostra organizzazione. Un modo diretto per conoscere i problemi dei lavoratori. La costituzione dell’Area Vasta, poi, sarà sotto il profilo organizzativo, un’utile risposta al bisogno di presidiare al meglio i nostri territori, riunificando il mondo del lavoro a fronte delle politiche divisive messe in atto in questi anni.

Ed ancora, rafforzare la nostra democrazia rappresentativa e la partecipazione attiva, privilegiando ogni forma di collegialità di direzione a tutti i livelli, superando i possibili rischi di burocratizzazione e verticalizzazione. Ma non solo: questo nuovo percorso ci permetterà di sviluppare una nuova contrattazione regionale, contattando e rappresentando quanti più lavoratori possibili, lavoratori di piccole realtà che oggi fanno fatica ad essere rappresentati.

Il nostro invito – è stata la conclusione – rivolto ai lavoratori, pensionati e giovani, è quello di partecipare per ottenere delle risposte concrete e per ridare speranza e fiducia al nostro Paese».