DA VALLEFIORITA AL BELGIO, PINO RUSSO TRA I MIGLIORI PIZZAIOLI AL MONDO
A 22 anni è il “re della pizza romana”. La voglia matta di imparae sempre. I consigli ai giovani come lui
di Franco POLITO
VALLEFIORITA (CZ) – 28 NOVEMBRE 2024 – A Vallefiorita lo ricordano ancora quel ragazzino sveglio e con tanta voglia di imparare.
Nella pizzeria di famiglia era “l’aiutante prediletto” di papà Antonio.
Da allora tanta acqua sotto i ponti. Dieci anni fa, chiusa baracca e baraccone, il trasferimento nella cittadina di La Louviére, in Belgio, per un “nuovo destino” familiare. Pino Russo adesso ha 22 anni.
Continua a lavorare nella pizzeria di famiglia “RussoPizza” ma nel frattempo ha partecipato al Campionato del mondo di pizza senza frontiere a Rimini.
E il suo talento è esploso: ha vinto il premio “Pizza tonda romana”.
Il riconoscimento gli è valso anche il titolo di “Re delle pizze romane”.
Come dire: l’apprendistato con papà (anch’egli rinomato pizzaiolo e protagonista a numerosi concorsi) ha fatto bene.
Grazie alla vittoria ha partecipato alla trasmissione televisiva italiana “MasterPizzaChampion”.
Il risultato?
Un quinto posto che ha confermato doti non comuni.
E poi altri premi, frutto dei corsi di formazione in cucina tra Italia e Belgio.
Tra essi, il segno lasciato al primo campionato europeo W. P. A. diretto da Santo Bruzio.
Iscritto a quattro categorie, è salito sul podio in ognuna di esse conquistando la medaglia d’argento in “Pizza in pala” e “Pizza senza glutine”, il terzo posto nella “Classica” e il primo in “Pizza napoletana”.
Ciliegina sulla torta: è stato incoronato miglior pizzaiolo del torneo.
Il suo segreto?
Il tocco di modernità che le sue sapienti mani conferiscono alle pizze tradizionali.
Un’emigrazione vincente la sua in una terra straniera conquistata con l’onestà degli umili e la costanza di mettersi sempre in gioco.
Dalla Calabria si è portato «la fierezza di voler sapere e imparare – evidenza Pino – . Anche grazie a questo spirito ho superato le difficoltà linguistiche dei primi tempi. Sono stati duri, lo ammetto.
Dopo un anno di “inserimento”, però, tutto è filato liscio».
E con la saudade come la mettiamo?
«I ricordi della mia terra sono indelebili – confessa Pino -.
Gli amici di un tempo sono indelebili. Mia nonna, che non c’è più, è una parte costante del mio cuore. Ma non penso di non tornarvi per vivere».
Testa sulle spalle come agli inizi, il futuro di Pino (che non si è montato per la gloria) ha il sapore dell’idea «di una pizzeria tutta mia» per la quale è «sulla buona strada».
Già, la strada.
Quella che tanti giovani calabresi stanno costruendo e ai quali consiglia di «lavorare per i propri obiettivi e costruirsi le proprie idee attraverso esperienze nel mondo del lavoro».
Parola di un figlio di Calabria che a 22 anni è tra i migliori pizzaioli al mondo.