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COMUNALI A SQUILLACE, UNA POLTRONA PER TRE

Oldani Mesoraca, Pasquale Muccari e  Anna Maria Mungo i candidati che aspirano a diventare sindaco

di Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)

SQUILLACE (CZ) –  20 APRILE 2019 –  «La squadra è al completo. Siamo pronti ad affrontare la sfida».

Lo afferma Oldani Mesoraca, candidato a sindaco per la lista “Tuttinsieme per Squillace” alle elezioni comunali di maggio.

Mesoraca annuncia con soddisfazione il completamento della lista dei candidati alla carica di consigliere, che saranno dodici: Mimmo Albanese, Tonino Facciolo, Pina La Luna, Sandro Mauro, Claudio Panaia, Daniela Lioi, Francesco Lioi, Vincenzo Lioi, Saverio Settembrino, Concetta Sinopoli, Aldo Zofrea, Enzo Zofrea.

«Abbiamo atteso, ancora una volta invano – spiega in una nota – che si potesse realizzare l’unità attorno ad un progetto comune per il bene della nostra comunità, ma evidentemente siamo stati degli ingenui.

Adesso la squadra è al completo e andremo avanti, uniti con amicizia, per il cambiamento e il rilancio della nostra città».

Correrà per la riconquista di palazzo Pepe anche l’ex sindaco Pasquale Muccari a capo della lista “Civitas Squillace”.

La sua compagine è formata dagli ex consiglieri comunali che hanno votato l’assestamento del bilancio, la scorsa estate, prima del commissariamento, con l’innesto di nuove risorse provenienti soprattutto dalle zone periferiche della città.

L’altra lista in campo è denominata “Squillace in movimento”, che vede candidata alla carica di sindaco, per la prima volta nella storia locale, una donna. Si tratta dell’avvocato Anna Maria Mungo.

La formazione è sorta dopo il lavoro svolto dal movimento “Squillace 2.0”, che ha organizzato sul territorio comunale numerosi incontri per l’acquisizione di proposte e idee da inserire nel programma amministrativo.

Non parteciperà alle elezioni comunali il M5s, che inizialmente aveva tentato di formare una lista, utilizzando il proprio simbolo nazionale, ma poi, come reso noto dal locale Meetup, «non ci sono state le condizioni minime per richiederne la certificazione».