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CENADI (CZ) – STOP A CORRUZIONE, CONSIGLIO “DETTA” GLI INDIRIZZI

Dopo che Autorità Nazionale ha sottolineato coinvolgimento organi politici nella redazione del Piano Comunale

di Francesco LULISSIANO

CENADI (CZ) – 18 FEBBRAIO 2016 – L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha “chiamato”, il Comune di Cenadi ha “risposto”.

Lo ha fatto con il consiglio comunale dopo che l’aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione,  effettuato dall’Autorità con determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015, ha chiaramente rilevato la necessità che gli organi politici vengano coinvolti nel modo più ampio possibile durante l’iter che porta all’approvazione del Piano Comunale per la Prevenzione della Corruzione.

Dopo aver illustrato le indicazioni contenute nella determinazione, il sindaco Alessandro Teti ha ricordato l’importanza che l’Autorità Nazionale Anticorruzione riconosce al consiglio comunale nella veste di organo di indirizzo. “In attesa del decreto delegato previsto dall’articolo 7 della legge  124 del 2015 – ha spiegato Teti –  in ordine alla programmata revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, occorre dare atto che i principi su cui si dovrà attenere il legislatore sono, tra le altre, la previsione di misure organizzative, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, per la pubblicazione nel sito istituzionale dell’ente di appartenenza di varie informazioni”.

Il Consiglio, con  i soli voti della maggioranza stante l’assenza dell’opposizione, ha deliberato di fornire i necessari indirizzi al responsabile in vista della predisposizione del Piano triennale per la prevenzione della corruzione.

In particolare, il Piano, ampliato con una breve analisi del contesto esterno ed interno, dovrà tener conto delle aree generali individuate dall’Anac quali aree ad alto livello di probabilità di eventi rischiosi e dovrà essere redatto con il massimo apporto possibile fornito dai titolari di Posizione Organizzativa partecipanti all’organizzazione.

Dovranno essere privilegiati gli obiettivi tesi all’informatizzazione delle procedure in modo che venga di fatto inibita la possibilità di modifiche non giustificate in materia di procedimenti e provvedimenti dirigenziali. E ancora, alla luce del principio di trasparenza, dovranno essere rivisti i Regolamenti dell’ente anche al fine di introdurre nuovi dettami in linea con i principi delineati dal Piano.

Annunciata, inoltre, la standardizzazione delle procedure e la stesura e pubblicazione di linee guida o protocolli operativi, assicurando trasparenza e tracciabilità delle decisione e dei comportamenti, contribuendo così a migliorare la qualità dell’azione amministrativa e a rendere conoscibile e comprensibile da parte dei cittadini e dei fruitori il “modus operandi” dell’ente, determinando il presupposto indispensabile per impedire violazioni della regolarità amministrativa su cui possano innestarsi fenomeni corruttivi. –

Prevista, infine, l’adozione di forme aggiuntive di pubblicazione delle principali informazioni.