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CENADI (CZ) – Fetore da una grata delle acque piovane

Cenadi, il panorama

Cenadi, il panorama

Fino ad ora sembrano non avere prodotto alcun risultato le denunce dei residenti e degli emigrati di vico VIII di corso Umberto. «Là fuori non si può stare» dice qualcuno

di Francesco Lulissiano

CENADI (CZ) – 22 AGOSTO 2014 – Protestano i residenti e gli emigrati di vico VIII di corso Umberto. Lo stanno facendo per via dell’odore nauseabondo che promana da una grata stradale per la raccolta delle acque piovane.

Finora a nulla sono servite le denunce e le segnalazioni, con tanto di documentazione fotografica inviate a chi di competenza. 

Sulla questione hanno interessato l’ufficio tecnico del Comune, il servizio di igiene e sanità dell’Asp di Catanzaro e, addirittura, la procura della Repubblica di Catanzaro. 

Nonostante tutto, anche l’ispezione dei dirigenti Asp che ha escluso un allaccio fognario abusivo, il fetore rimane insopportabile. In estate, al punto che occorre tenere porte e finestre serrate, e in inverno, quando per cercare di tamponarlo qualcuno posiziona sulla grata delle buste di cellophane.

Niente riesce a tamponarlo. Nemmeno il lavaggio della condotta immettendo l’acqua di un vicino fiume. Evidentemente qualcosa non va. Evidentemente c’è bisogno di un’accurata manutenzione e detersione.

Altrimenti le porte e le finestre dei residenti e degli emigrati che tornano al paese natio per le vacanze continueranno a rimanere chiuse. In estate  e in inverno. Come dice qualcuno di loro «là fuori non si può proprio stare».