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CARDINALE (CZ) – Sospetto focolaio di “lingua blu”, sequestrato allevamento

 

CARDINALE - Panorama [1]

Il sindaco Pino Marra ha siglato un’ordinanza per convalidare il provvedimento adottato a scopo cautelare dal personale veterinario dell’Asp di Catanzaro

di Franco Polito

CARDINALE (CZ) – 1 AGOSTO 2014 – Il sospetto focolaio di febbre catarrale degli ovini, malattia più comunemente conosciuta come “lingua blu”, su un intero allevamento. Il presunto caso, verificatosi in un’azienda agricola del posto, ha fatto scattare l’ordinanza del sindaco Pino Marra.

Con il provvedimento il primo cittadino ha convalidato il sequestro cautelativo a scopo sanitario disposto dal personale del servizio veterinario dell’Asp di Catanzaro Area “A”.

Marra, inoltre, nell’ordinanza ha rilevato che gli animali sottoposti a sequestro sono stati regolarmente affidati in custodia giudiziaria gratuita al proprietario. L’allevamento è composto da 166 pecore, 25 agnelli da rimonta, 6 arieti, 3 agnelli, 60 capre e un becco.

La febbre catarrale degli ovini, più comunemente nota come “blue tongue” o “lingua blu”, è una malattia infettiva non contagiosa dei ruminanti, trasmessa da insetti vettori ematofagi (culicoidi). L’agente eziologico è un virus della famiglia Reoviridae, genere Orbivirus, del quale si conoscono 24 diversi sierotipi.

Attualmente in Italia la malattia è presente con i sierotipi 1, 2, 4, 8, 9, e 16, responsabili di diverse epidemie a partire dal 2000. La blue tongue è una malattia tipica delle zone calde (comprese tra il 35° parallelo sud e il 40° parallelo nord). È diffusa in tutto il continente africano e in Europa dal 2000 l’infezione ha interessato molti Paesi del Mediterraneo.

Attualmente ha superato i suoi confini geografici di riferimento e interessa oltre ai Paesi dell’Europa Mediterranea anche quelli dell’Europa continentale coinvolgendo, oltre ai paesi dell’Europa centrale, anche la Svezia e la Finlandia. Dall’agosto 2006 l’infezione si è diffusa in quasi tutti gli stati membri.

La blue tongue non è una zoonosi e pertanto non infetta l’uomo. Non esiste alcun pericolo di infezione né per contatto né attraverso il consumo del latte e della carne. La trasmissione del virus avviene attraverso la puntura dell’insetto vettore.