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ANZIANA MORTA IN OSPEDALE, ESEGUITA L’AUTOPSIA

Iscritti nel registro degli indagati titolare e responsabile medico struttura sanitaria dove era ricoverata

Fonte: Vincenzo IOZZO (Gazzetta del Sud)

PRESERRE (CZ) – 5 DICEMBRE 2018 –  Come riporta l’edizione di ieri di “Gazzetta del Sud”, in un articolo a firma Vincenzo Iozzo, “sono due le persone iscritte nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Catanzaro sull’nchiesta che dovrà stabilire le cause del decesso di una donna 90enne di San Vito sullo Ionio, morta all’ospedale di Soverato.

Lunedì mattine i carabinieri della locale stazione, comandata dal luogotenente Giovanni Falsinisi, hanno notificato gli avvisi di garanzia al titolare di una struttura socio – sanitaria del posto e per il responsabile medio della struttura.

Si opotizza il rato di omicidio colposo: questo è quanto vergato dal sostituto procuratore della Repubblca sdi Catanzaro, Pasquale Mandolfino. Il provvedimento con ogni probabilità coinvolgerebbe pure una terza persona, forse un infermiere che era di turno nel momento in cui la donna da Chiaravalle Centrale è stata portata al nosocomio soveratese del Basso Ionio.

Sabato mattina, invece, è stato notificato l’avviso di accertamento non ripetibile ovvero dell’esame autoptico sul corpo dell’anziano donna che è stato eseguito ieri al fine di stabilire le cause che ne hanno determinato il decesso e prima del quale sarebbe dovuta essere sottoposta a una Tac per constatarne le condizioni di salute.

Dalla casa di cura, comunque, viene esclusa qualsiasi ipotesi di maltrattamenti e malnutrizione, tesi accusatoria che ha fatto partire l’indagine dei carabinieri. Addirittura c’è chi ipotizza una possibile trombosi polmonari tra le cause del decesso.

È ovvio che adesso si aspetta il referto dell’autopsia, che non verrà consegnato prima di sessanta giorni. Tutto è contenuto nella dettagliata denuncia presentata ai carabinieri di Soverato dai medici dell’ospedale di Soverato.

Il titolare della struttura delle Preserre non ha intenzione di parlare sulla vicenda e confida molto sul lavoro dei magistrati.

A San Vito sullo Ionio dove viveva l’anziana si è parlato invece del fatto  che, appena un mese addietro, la dona era stata ricoverata all’ospedale di Catanzaro, dove era stata successivamente dimessa e proprio una delle figle dell’anziana morta aveva deciso per il ritorno alla struttura chiaravallese, perché durante la degenza era stata assistita adeguatamente dal personale medico e ausiliario.

Due tesi contrapposte. Per questa ragione gli accertamenti in atto sono necessari per stabilire le esatte cause del decesso e capire eventuali responsabilità su quanto accaduto in corsia”.