13 Agosto 2021
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AMORE DEL LUOGO DOVE DI VIVE, RIFIORISCONO AD AMARONI LE ANTICHE ICONE DI VIA SCHIOPPO
Don Roberto Corapi: “Ogni passante possa trovare il ristoro dell’anima e del corpo, mentre si trova a sostare qui”
di Franco POLITO
AMARONI (CZ) – 13 AGOSTO 2021 – «“Solo se avremo servito potremo parlare e saremo creduti.
L’unica porta che ci introduce oggi nella casa della credibilità è la porta del servizio.
Conta più un gesto di servizio e di carità, che tutte le prediche e le omelie”».
Il parroco don Roberto Corapi ha usato le parole di Tonino Bello, figura a lui molto cara, per concludere la cerimonia di solenne benedizione delle restaurare icone di via Schioppo.
Si tratta delle immagini di Santa Barbara Vergine e Martire, patrona di Amaroni, la Madonna del Carmine, a cui il sacerdote è particolarmente devoto, e Santa Lucia.
Al rito, tra gli altri, c’erano il sindaco Gino Ruggiero, la restauratrice Sonia Lanzellotti e l’architetto Barbara De Giorgio, che ha guidato i lavori di ristrutturazione.
«Il tutto – ha sottolineato don Roberto, convinto promotore dell’idea del restauro – ha preso il via dalle feste di Santa Lucia e di Santa barbara a dicembre scorso.
Insieme al Comitato è nata questa brillante idea: restaurare con le offerte della feste le icone ormai deteriorate col tempo».
Il giovane parroco non ci ha pensato due volte e ha coinvolto la restauratrice amaronese che lavora a Roma.
La professionista si è trovata per la prima volta nella storia amaronese coinvolta nell’iniziativa.
«Dobbiamo amare il luogo dove Dio ti manda per amare il popolo affidato nella cura delle anime – ha aggiunto il sacerdote -. Questo restauro vuole essere il segno per tutti noi di amore verso le antiche tradizioni, valorizzando e abbellendo i luoghi sacri.
Tutto diventa pezzo di cielo se lo viviamo intensamente e ci impegniamo a rendere bella ogni cosa come questo luogo di preghiera.
Ogni passante possa trovare il ristoro dell’anima e del corpo, mentre si trova a sostare qui».
Il sindaco Ruggiero ha espresso parole di elogio verso il parroco «che si impegna per il bene della comunità». Poi i ricordi del cuore, parlando del luogo tanto caro ai suoi bisnonni .
Sonia Lanzellotti, invece, ha raccontato le giornate di lavoro tra Roma ad Amaroni e le telefonate – consiglio con don Roberto.
«Lo ringrazio davvero molto perché mi ha dato questa possibilità e tanta fiducia.
Voglio dedicare questo mio lavoro di restauro a mio padre che ci guarda dal cielo», ha evidenziato la restauratrice
Anche l’architetto Barbara De Giorgio ha raccontato l’esperienza di guida nel corso del restauro.
Al termine don Roberto ha ringraziato tutta la comunità amaronese, il sindaco e l’amministrazione comunale per il contributo che hanno dato, l’architetto De Giorgio, le ditte Bova costruzioni e Gregorio Conte costruzioni per la fornitura di attrezzature e mezzi, gli operai Giovanni Bova, Salvatore Caccamo, Antonio Conte, Salvatore Conte, Franco Giampà, Pietro Olivadoti, Salvatore Pungitore, Domenico Sestito, Beniamino Sorrentino, Fabrizio Todaro oltre alla restauratrice Sonia Lanzellotti.
Una comunità nella comunità che recupera le sue tradizioni e si proietta nel futuro sospinta dalla forza della coesione.