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VITE DIFFICILI E PERSONE DA AIUTARE, A VALLEFIORITA UNA STORIA COMMOVENTE

Vicenda di un giovane di 27 anni balzata agli onori della cronaca in un programma televisivo nazionale di punta

di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 30 gen 2022)

VALLEFIORITA (CZ) –  31 GENNAIO 2022 –  All’inizio c’è stata la segnalazione di un medico che dava la notizia di un giovane segregato in casa, in un piccolo centro della Calabria, e di una madre che si sarebbe approfittata di questa situazione.

Poi è venuta fuori una storia commovente con al centro delle persone da aiutare.

La donna è la signora Pina che con suo figlio vive a Vallefiorita.

La sua vicenda è stata ripresa dai media nazionali e regionali perché si era detto che il protagonista, il ragazzo, veniva tenuto a letto da oltre 20 anni legato e segregato.

Si è parlato di un cavernicolo che non ha mai conosciuto nessuno. “Non sa mangiare, ingioia, nasconde i polsi per paura di essere legato, gli è stato messo il pannolone perché se la fa addosso, non sa camminare, gattona a quattro zampe, non sa parlare”, questa la testimonianza di un medico che lo aveva visitato in una struttura d’accoglienza.

Ma a Vallefiorita tutti conoscono la storia della signora Pina e di suo figlio che ha 27 anni. Tutti hanno provato a darle una mano, conoscendo la sua situazione con un figlio con problemi cognitivi.

Sono diverse le testimonianze che provengono dai vallefioritesi, soprattutto dopo che la vicenda è balzata agli onori della cronaca in un programma televisivo nazionale di punta.

Una, in particolare, racconta che Pina aveva sposato un uomo difficile, da cui ha avuto due figli. Uno, il ventisettenne, con una grande energia che non sa gestire. Viene aiutato dalle sue insegnanti, perché fino a 18 anni ha frequentato la scuola locale conseguendo la licenza media, e dalle istituzioni.

Durante la sua vita è stato spesso in strutture di accoglienza e assistenza, ma l’ospitalità si è sempre interrotta a causa dell’ingestibilità del ragazzo. Pina, comunque, nonostante le ristrettezze economiche è riuscita a fronteggiare la situazione tirando su i suoi figli come ha potuto.

Anche il sindaco Salvatore Megna parla di «vita difficile , disagiata e complicata ma che la signora Pina ha cercato di affrontare, a modo suo, con dignità e amore materno».

Megna aggiunge che come Comune si è sempre cercato di aiutare questa famiglia, mettendo a disposizione una casa che però è stata rifiutata.

«La difficoltà – prosegue – era trovare un posto dove ricoverare questo ragazzo. Quando uscirà dalla struttura in cui si trova ricoverato attualmente, arriverà di nuovo qui. Mi appello alle istituzioni competenti e ai servizi sociali, che devono trovare una soluzione».

Ed ora si è messa in moto con più forza la macchina della solidarietà.

Come, ad esempio, la possibilità per la signora Pina di avere gratuitamente una protesi dentaria, offerta dalla scuola ad indirizzo odontotecnico dell’Istituto Petrucci-Ferraris-Maresca di Catanzaro, grazie al progetto “Ri-diamo un sorriso. Protesi sociale” per pazienti indigenti.

Ed è tanta la solidarietà che arriva dalla gente di Vallefiorita che commenta in paese e sui social raccontando una storia diversa.

Ora si attende che il giovane venga aiutato concretamente con l’inserimento permanente in una struttura adeguata al suo caso.