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VIRUS, SI ABBASSA A 35 ANNI L’ETÀ MEDIA DEI CONTAGIATI

Il bollettino nazionale di oggi: 403 nuovi positivi, 5 morti e 174 guariti

di REDAZIONE 

PRESERRE (CZ) –  18 AGOSTO 2020 –  Torna a crescere, dopo i due giorni di calo dovuto anche ai minori tamponi del weekend, la curva epidemica in Italia.

Il bollettino del ministero della Salute fa segnare 403 casi oggi di persone contagiate dal coronavirus, contro i 320 di ieri.

Il totale sale così a 254.636. Stabili i decessi, 5 oggi contro i 4 di ieri, 35.405 in tutto.

Nelle ultime 24 ore si registrano vittime in Veneto (2), Piemonte (1), Lazio (1) ed Emilia Romagna (1).

I guariti sono 174 nelle 24 ore (ieri 182), per un totale di 204.142.

E continua a crescere il numero delle persone attualmente malate: 222 in più oggi, per un totale che torna a sfondare quota 15mila per la prima volta dal 3 luglio (sono 15.089).

In aumento anche i ricoveri in regime ordinario, 33 in più, 843 in totale, mentre sono stabili a 58 le terapie intensive. 14.188 sono i pazienti in isolamento domiciliare.

Infine, in crescita i tamponi, 53.976 contro i 30.666 di ieri. 

I maggiori incrementi di contagiati si sono verificati in Veneto (60), Lombardia (50) e Lazio (43).

La Valle d’Aosta è l’unica regione Covid-free. 

Dimezzata l’età media dei contagiati

Continua intanto a calare l’età media delle persone trovate positive al coronavirus in Italia. Nell’ultimo mese, stando all’ultimo report pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, la media è scesa a 35 anni, mentre il dato cumulativo dall’inizio della pandemia è pari a 60 anni.

L’età media dei contagiati, insomma, si è quasi dimezzata rispetto allo scorso inverno-inizio primavera.

I numeri parlano chiaro: il 14,8 per cento dei casi è nella fascia di età 0-18 anni (fascia che nei primi mesi dell’epidemia faceva registrare valori bassissimi, intorno all’1 per cento). Mentre la grande maggioranza, il 56,4 per cento, ha tra i 19 e i 50 anni.

Il 18,9 per cento è nella fascia 51-70 anni e solo il 9,92 per cento ha più di 70 anni.

Dati che spiegano in parte anche l’aumento percentuale di casi asintomatici o lievi, che negli under 30 sono i due terzi del totale, mentre negli anziani sono meno del 50 per cento.