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VIRUS, LA SITUAZIONE MIGLIORA

Il bollettino nazionale di oggi: 19.350 nuovi casi con 182.100 tamponi. Le vittime sono 785. Rezza: “Situazione cambiata in positivo ma non tranquilla”

di REDAZIONE 

PRESERRE (CZ) –  1 DICEMBRE 2020 –  “Oggi abbiamo 19.350 positivi, in aumento rispetto a ieri ma 180mila tamponi contro i 130mila di ieri. Rispetto a una o due settimane fa situazione in miglioramento. Non vuol dire che sia di tutta tranquillità, tutt’altro”.

Lo ha detto il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, al punto stampa sulla situazione epidemiologica.

Ieri i nuovi casi erano stati 16.377 con 672 morti. I tamponi effettuati erano stati 130.524.

“Abbiamo incidenze ancora elevate – ha aggiunto con un Rt che scende. Rispetto al numero di tamponi siamo di poco al di sopra del 10%. Percentuale che tende ad abbassarsi ma ancora abbastanza critica”. Sempre molto alti i decessi: 785.

“Purtroppo sappiamo che è ultimo indicatore a calare – ha commentato Rezza – è naturale che abbiamo una scia così lunga”.

 Sono 3.663 i pazienti in terapia intensiva, in calo di 81 unità rispetto a ieri, secondo i dati del ministero della Salute. I ricoverati nei reparti ordinari sono ora 32.811, in calo di 376 rispetto a ieri. In isolamento domiciliare ci sono 743.471, in calo di 8.069 rispetto a ieri.

Il numero di dimessi o guariti ha raggiunto quello degli attualmente positivi. Stando ai dati del nuovo bollettino del ministero della Salute gli attualmente positivi oggi in Italia sono 779.945, mentre i guariti sono 784.595, con una differenza di appena 4.650 casi.

C’è stato uno sforzo straordinario in tempi molto brevi per poter mettere a punto dei vaccini anti-Covid, ma questo non vuol dire che vengono derogate procedure di sicurezza, quindi non parliamo di deroghe a meccanismi di valutazione di sicurezza e di efficacia. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi della situazione epidemiologica.

“La fase 4 di farmacovigilanza sui vaccini anti-Covid è post autorizzazione commerciale – ha chiarito Rezza –  e verrà eseguita come per altri vaccini”

Carceri, quasi mille i detenuti contagiati

Sale il contagio da Covid-19 tra i detenuti e sfiora la soglia dei mille casi. La diffusione del virus cala invece tra gli operatori delle carceri, tra cui però il numero dei positivi resta più alto che tra i ristretti. A fotografare i due fenomeni opposti sono gli ultimi dati forniti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ai sindacati della polizia.

Cifre che confermano che la gran parte dei malati è asintomatico, che il contagio è concentrato soprattutto tra Lombardia e Campania,  e che fuori da queste regioni sono due i focolai che preoccupano: nel Triveneto Tolmezzo e in Abruzzo Sulmona.

Anche nel mondo carcerario, così come sta avvenendo fuori, tra i malati ci sono medici e infermieri: 24 in tutto, secondo i dati aggiornati alle 20 di ieri.