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VIRUS, LA CALABRIA DIVENTA “ZONA ARANCIONE”

Rt a 0.83, rischio moderato, ma con il nuovo decreto sarà ugualmente cambio di colore

di REDAZIONE 

PRESERRE (CZ) –  12 MARZO 2021 –  Via libera dal Cdm al decreto legge con le nuove misure anti Covid: da lunedì 15 marzo fino al 6 aprile le Regioni che avranno un numero settimanale di casi superiore a 250 ogni 100.000 abitanti passeranno automaticamente in zona rossa.

Per le festività pasquali, dal 3 al 5 aprile, le misure previste per la zona rossa si applicheranno su tutto il territorio nazionale.

Sarà comunque possibile spostarsi all’interno della propria regione verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, massimo due persone.

Le province autonome di Bolzano e Trento, la Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e Marche sono – secondo quanto si apprende – le regioni che complessivamente saranno rosse, tra quelle che già lo sono e quelle che dovrebbero diventarlo in base al peggioramento degli indicatori.

Sono invece 8 quelle che sono o dovrebbero diventare arancioni: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, VDA. La Sardegna dovrebbe rimanere bianca.

E’ un decreto legge – subito vigente, ma da convertire in legge entro 60 giorni in Parlamento – e non un dpcm (decreto del presidente del Consiglio) il secondo provvedimento del governo Draghi per contrastare la pandemia di coronavirus.

In vigore da lunedì prossimo 15 marzo, e fino al 6 aprile, copre le festività pasquali in maniera simile a quanto fece l’esecutivo Conte con quelle di Natale.

PASQUA IN ROSSO 

Nei giorni di Pasqua e Pasquetta e il sabato precedente – 3, 4 e 5 aprile – l’Italia sarà tutta in zona rossa ad eccezione di eventuali regioni in zona bianca (al momento solo la Sardegna lo è). In quei tre giorni sarà comunque possibile effettuare una visita al giorno all’interno della regione, massimo in due adulti con minori di 14 anni o disabili o non autosufficienti conviventi, tra le ore 5 e le 22.

DA GIALLO AD ARANCIONE – Nei restanti giorni, dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile, tutte le regioni in giallo passeranno all’arancione e sarà possibile una visita al giorno con le stesse limitazioni di Pasqua, ma solo all’interno del territorio comunale.

In queste giornate lo spostamento non sarà invece permesso nelle zone rosse. Sarà come sempre possibile spostarsi per motivi di lavoro, salute o necessità.

NUOVO CRITERIO ZONA ROSSA – Per istituire la zona rossa in una regione con ordinanza del ministro della Salute non si considererà più solo l’Rt (indice di trasmissibilità) superiore a 1,25 nell’ultima rilevazione, ma anche l’incidenza settimanale superiore a 250 casi complessivi su 100 mila abitanti.

Il cambio di fascia sarà automatico.

ZONE ROSSE LOCALI A DISCREZIONE REGIONI –

Le Regioni arancioni potranno individuare aree da portare in zona rossa, quando l’incidenza supera la soglia dei 250 casi per 100 mila abitanti nella settimana oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive.

CONGEDI PARENTALI E BONUS BABY SITTER  – Nel decreto anche 290 milioni per i congedi parentali, a partire dal 1 gennaio e quindi anche retroattivi. Saranno retribuiti al 50% per chi abbia figli minori di 14 anni, mentre dai 14 ai 16 anni non saranno retribuiti. Alternativo al congedo un bonus baby sitter fino a 100 euro a settimana per i lavoratori autonomi, i sanitari e le forze dell’ordine.

SMART WORKING –

Fino ai 16 anni dei figli viene ribadito il diritto allo smartworking per i genitori.

LA SITUAZIONE DEGLI RT NELLE REGIONI 

Con il nuovo decreto non esiste più, fino a Pasqua, la zona gialla. Restano la bianca, dove si trova solo la Sardegna, e l’arancione e la rossa. Per passare nello scenario con più restrizioni si usano due fattori indipendenti.

Il primo è l’Rt, l’indice di replicazione del quale viene preso in considerazione l’intervallo inferiore dei due che servono a fare la media.

Se è superiore a 1,25 si va in. Il nuovo dm ha però stabilito che fino a Pasqua il giallo non esiste più, e che si tiene conto anche dell’incidenza.

Se supera i 250 casi settimanali per 100mila abitanti scatta lo scenario con più restrizioni. Di seguito si indicano l’Rt prima il medio e poi i due intervalli, e l’incidenza per ogni Regione.

Abruzzo Rt 1,05 (0,99-1,09), incidenza 232,7

Basilica Rt 1,53 (1,31-1,76), incidenza 170,99

Calabria RT 0,83 (0.72-0,95), incidenza 66,42

Campania Rt 1,5 (1,41-1,6), incidenza 203,71

Emilia-Romagna Rt 1,34 (1,32-1,38), incidenza 434,26

Friuli Venezia Giulia Rt 1,39 (1,33 – 1,47), incidenza 266,2

Lazio Rt 1,31 (1,27 – 1,36), incidenza 172,82

Liguria Rt 1,13 (1,08 – 1,18), incidenza 151,56

Lombardia Rt 1,3 (1,28 – 1,32), incidenza 306,04

Marche Rt 1,08 (0,99 – 1,18), incidenza 310,71

Molise Rt 1,07 (0,83 – 1,33), incidenza 157,73

Piemonte Rt 1,41 (1,36 – 1,45), incidenza 279,94

Provincia Bolzano Rt 0,61 (0,57 – 0,65), incidenza 259,08

Provincia di Trento RT 1,04 (0,99 – 1,1), incidenza 351,29

Puglia Rt 1,23 (1,2 – 1,27), incidenza 206,23

Sardegna Rt 0,89 (0,78 – 1), incidenza 31,89

Sicilia Rt 1 (0,95 – 1,06), incidenza 77,49

Toscana Rt 1,23 (1,2 – 1,26), incidenza 216,6

Umbria Rt 0,82 (0,76 – 0,86), incidenza 186,29

Val d’Aosta Rt 1,4 (1,1 – 1,75), incidenza 74,38

Veneto Rt 1,28 (1,26 – 1,32), incidenza 194,42