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VIRUS, LA CALABRIA RESTA IN “ZONA GIALLA”

Ordinanza di Speranza. L’incidenza scende a 112 casi ogni 100mila abitanti (la scorsa settimana era a 121 casi)

Fonte: M. G. (QUICOSENZA.IT) 

PRESERRE (CZ) –  14 MAGGIO 2021 –  La Calabria resta confermata in zona gialla mentre si guarda alla prossime riaperture a cominciare da domani quando riapriranno i battenti le piscine e gli stabilimenti balneari in attesa del superamento del coprifuoco, cosa che ha anche evidenziato la cabina di Regia dell’istituto Superiore di sanità nella consueta conferenza stampa con la presentazione del report settimanale “credo che progressivamente l’idea è di arrivare a superare la misura del coprifuoco” ha detto Brusaferro che sui nuovi parametri per stabili i colori delle regioni spiega “le proposte fatte dalle regioni sui nuovi parametri sono in discussione: si punta alla valutazione dell’incidenza ma bisogna mantenere anche gli indicatori di allerta precoce per la valutazione del rischio”.

Per l’Iss adesso la sfida è arrivare a vaccinare i giovani per rallentare la velocità della circolazione virale, come ha dimostrato un recente studio in Israele. Dunque bisogna vaccinarsi il più possibile, in fretta e con ogni vaccino disponibile” ha detto in conferenza stampa il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. .

Italia tutta gialla tranne la valle d’Aosta che resta arancione. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire dal 17 maggio.

Passano in area gialla le Regioni Sicilia e Sardegna. Resta in area arancione la Valle d’Aosta.

Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla.

I dati della Calabria

I dati continua a migliorare nella nostra regione anche se restano delle criticità dovute principalmente alla presenza di alcuni focolai. Per questo la valutazione del rischio resta ancora moderata e porta ad avere ancora un’alta valutazione dell’impatto. Dal 7 al 13 maggio in Calabria sono diminuiti i casi rilevati (1.792 quelli di questa settimana) e l’incidenza scende a 112 casi ogni 100mila abitanti (la scorsa settimana era a 121 casi).

La soglia di occupazione dei posti letto resta di molto sotto la soglia nelle terapie intensive, mentre di pochissimo è sopra la soglia in ara medica ma con numeri in forte discesa. L’indice RT è risalito leggermente attestandosi a 0.94 (range 0,86 -1,06).

Brusaferro “continua la progressiva decrescita della curva”

“In tutti i paesi le curve sono o stabili o in lenta decrescita e anche in Italia la curva indica una progressiva decrescita. Una decrescita lenta ma che continua in queste ultime settimane e si rileva in tutte le regioni.

Anche l’incidenza è in decrescita: nel flusso del ministero della Salute è pari a 96 per 100mila abitanti” ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa al ministero della Salute per illustrare i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. “Tre regioni sono scese sotto la soglia dei 50 casi per 100mila, soglia che recupera il tracciamento”.

Ospedali “respirano” ma mantenere alta la guardia

La pressione sui servizi ospedalieri decresce ma in 3 regioni è sopra la soglia critica, Rt è stabile sotto la soglia critica e continua anche a diminuire l’incidenza ma bisogna recuperare il valore di 50 casi per 100mila abitanti. La variante inglese è dominante e dunque bisogna ridurre il numero di nuovi casi aumentando il numero di vaccinati e mantenendo le misure di mitigazione per accompagnare questa fase di transizione” ha specificato ancora Silvio Brusaferro

Età media dei contagi sui 40 anni

“L’età media dei casi scende da 41 a 40 anni – ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro – e la decrescita si rileva anche nella fascia tra 0 e 9 anni.

Negli anziani la decrescita è maggiore e questo è un indicatore della campagna vaccinale in corso. In questa fase sta crescendo la vaccinazione nella fascia tra 60 ai 69 anni, e gli over-80 raggiungono tassi di copertura elevati.

Il tasso di ospedalizzazione è strettamente correlato alla percentuale dei vaccinati over-80, ed è dunque in decrescita”.