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VALLEFIORITA, DALLA PARTE DEI PRODUTTORI OLIVICOLI

Giunta comunale ha espresso vicinanza alla protesta dei lavoratori del comparto chiedendo interventi delle istituzioni

 di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud)

VALLEFIORITA (CZ) –  7 DICEMBRE 2019 – Sostegno alle aziende olivicole calabresi e agli agricoltori del settore. Lo esprime la giunta comunale di Vallefiorita, presieduta dal sindaco Salvatore Megna.

Gli imprenditori calabresi hanno protestato l’altro ieri a Lamezia Terme in quanto la maggiore produzione di olio di oliva nella campagna appena avviata sta determinando molto malcontento tra i produttori a causa del conseguente abbassamento del prezzo all’origine degli oli.

L’aumento della produzione non è stato conseguito in tutti gli areali, visto che in alcuni di essi si registra un calo anche non irrilevante delle produzioni stesse.

In Calabria, in particolare, l’olivicoltura è in una situazione di grandissima difficoltà.

Gli amministratori vallefioritesi sollecitano provvedimenti per scongiurare gli effetti negativi che la crisi olivicola sta determinando sui produttori e sui lavoratori e chiedono alle istituzioni preposte la dichiarazione dello stato di crisi del settore.

Vallefiorita fa parte dell’associazione nazionale “Città dell’Olio”, essendo dedita alla produzione olearia di qualità, riconosciuta oltre i confini regionali, e questo grazie anche all’intervento dell’amministrazione comunale che ha creato il marchio collettivo  “Olio extravergine d’oliva Vallefiorita”. 

L’ulivo, infatti, rappresenta per il paesaggio di Vallefiorita la coltura predominante e contribuisce a creare un panorama suggestivo, mentre l’economia locale è fortemente contraddistinta dalla produzione di olio di alta qualità.

Secondo gli amministratori di Vallefiorita, «la crisi del settore olivicolo sta determinando una situazione di disagio e di difficoltà nel collocamento sul mercato della produzione dell’olio d’oliva che risulta fortemente compromessa.

Nell’annata in corso le calamità hanno causato in molte aree della nostra regione notevoli danni con pesanti ripercussioni economiche agli operatori. I costi di produzione risultano sempre più onerosi ed il prezzo di vendita delle produzioni risulta inferiore ai relativi costi.

Una situazione sta determinando grande malessere sociale e disagio economico fra i produttori e i lavoratori, che si vedono privati di entrate decisive per il loro reddito».