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USURA NELLE PRESERRE, CONVALIDATO ARRESTO DEL 63ENNE DI CHIARAVALLE CENTRALE

Disposta la misura dei domiciliari per evitare il ripetersi di reati e di condotte delittuose per le quali è stato tratto in arresto

di REDAZIONE

CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) –  16 GIUGNO 2020 –  Arresti convalidati e misura cautelare ai domiciliari.

Il giudice del Tribunale di Catanzaro Teresa Guerrieri, ha confermato il lavoro dei carabinieri della Compagnia di Soverato che, giovedì, hanno tratto in arresto un 63enne di Chiaravalle Centrale.

 L’uomo era stato colto in flagranza di reato mentre incassava 500 euro da un imprenditore di un comune del comprensorio delle Preserre, che dovevano rappresentate un acconto sull’esorbitante somma di interessi pattuiti.

Ad intercettali, vicino alla Casa della Salute dove l’uomo prestava servizio, lungo la strada che collega Chiaravalle ad Argusto, è stata una pattuglia del Nucleo operativo della Compagnia di Soverato, lavoro svolto in collaborazione con i colleghi della locale stazione coordinato dal capitano Gerardo De Siena.

Nella sentenza si parla che a fronte del prestito di una somma di denaro di 5.000 euro si faceva promettere a dare dalla vittima, un imprenditore del Soveratese, interessi usurari pari al tasso mensile del 10% sul capitale.

Inoltre, in caso di ritardo nel pagamento delle rate di interessi da corrispondere il 17 di ogni mese, si faceva promettere, e in parte dare, dall’imprenditore, che ha raccontato tutto ai carabinieri, una somma variabile da 50 a 200 euro.

Il pubblico ministero Domenico Assumma, nel corso del dibattimento aveva chiesto la misura cautelare in carcere sino alla data del processo a carico dell’indagato, ritendendo il quadro indiziario piuttosto grave a carico dell’indagato.

Nella sentenza viene tra l’altro evidenziato il fatto che l’indagato “avrebbe offerto una versione dei fatti al momento non riscontrata e, comunque, contrastante con le registrazioni in cui si fa riferimento in modo inequivoco al prestito dei 5.000 euro più interessi che avrebbe prestato a strozzo all’imprenditore.

I magistrati catanzaresi stanno lavorando pure sulla documentazione e sui titoli posti sotto sequestro nel corso della perquisizione domiciliare, effettuata dai carabinieri nell’abitazione, ritenute notevole dal punto di vista del patrimonio, costituito per la maggior parte da denaro liquido e da titoli di investimento sproporzionati, rispetto allo stipendio percepito dall’indagato.

A nulla sono valse le giustificazioni dell’arrestato e la tesi difensiva dell’avvocato Fabio Tino.

Arresti domiciliari motivati dal fatto che inibendo la libertà di movimento dell’indagato ed i contatti con l’esterno vanno ad evitarsi il ripetersi di reati e di condotte delittuose per le quali è stato tratto in arresto.