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UN’IMPRONTA ROSA: JOLE

Una donna già provata dalla malattia, ma coraggiosissima nel viverla con dignità, in intimo silenzio

di Rossella NASSO

PRESERRE (CZ) –  18 OTTOBRE 2020 –  Quando la morte bussa alla porta ha già scelto la sua protagonista, a noi non rimane che aprire nonostante vorremmo tenerla sbarrata. Essa arriva sovrana non distinguendo se dietro vi è una giovane vita o longeva, se povera o ricca, lasciandoci spesso con il cuore gonfio di amarezza e disarmati in parole come in emozioni. In questi giorni di ottobre la morte ha bussato la porta della nostra Presidente Regionale, Jole Santelli.

Una donna già provata dalla malattia, ma coraggiosissima nel viverla con dignità, in intimo silenzio. A trapelare non ciò che stava attraversando, bensì l’amore viscerale per la sua Terra di Calabria.

Terra difficile, spesso martoriata e mortificata dal malaffare, ma la Calabria non è solo questo e lei lo sapeva. Vince le elezioni di presidenza in un difficilissimo e particolare momento storico per il mondo intero per via del Coronavirus. Nonostante ciò, fiera e combattiva, agile, veloce, impavida nel prendere decisioni importanti per la sua terra.

Amata e sostenuta, ma spesso criticata con cattiveria inaudita nel mondo dei social. Ognuno di noi ha un suo ideale politico forse, ma dietro ad un politico c’è la figura di un uomo e di una donna ai quali si deve rispetto come persone, nonostante non se ne condivida l’ideale o il modo di agire.

La poltrone che si occupano spesso non sono di facile comodità, ma enormi ingombri che generano decisioni che spesso trovano il dissenso del popolo. Non possiamo essere tutti accontentati, poiché siamo umani e la perfezione non la possiede nessuno.

Certo le azioni politiche si devono commentare, ma attenzione a non perdere l’umanità che dovrebbe essere propria dell’essere umano. Apprendendo la morte della Presidente ammetto di aver sentito incredulità e smarrimento, chiedendomi ‘e adesso cosa succederà?’ la mia memoria è subito balzata ai numerosi post denigratori nei suoi confronti provando tanta amarezza. Spesso si è cattivi gratuitamente infierendo senza mezze misure.

Ma dove ci porta veramente questo atteggiamento? È facile distruggere, ci vuole soltanto un attimo, difficile è ricostruire. Dovremmo provare ed usare più rispetto per noi tutti, per non dover giustificare un nostro comportamento inadeguato, difatti se conoscessimo il peso delle parole, daremmo più valore al silenzio. Dunque non leoni dietro le tastiere, perché il web è una vetrina importante, soprattutto per i più piccoli che ne traggono esempi sbagliati.

Si costruiscano ponti di comunicazione e non muri, si polemizzi per costruire e contribuire nella nostra Terra perché i veri protagonisti non sono i capi di regione, ma noi cittadini, ognuno con la propria professionalità, estro, capacità e legalità.

Lavoriamo per una terra che amiamo riscattandola dal brutto nome che ha, infondo è questo che voleva la Santelli, riscattare la sua Terra.

Ricordiamoci che il potere non genere compagnia, e che nonostante questa, la malattia si vive e si affronta in intimo silenzio e quando la chiamata di Dio arriva, spesso ci si ritrova soli, senza una parola, senza conforto, senza un gemito di dolore per l’avvenuto distacco, senza che nessuno ne asciughi una lacrima, segno di resa alla vita.

Pensiamoci!