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UN LABORATORIO DI CREATIVITÀ, L’IDEA DI ARTURO BOVA PER I “GENI” DI AMARONI

Ex consigliere regionale pronto a sostenere personalmente le spese per locale eventualmente messo a disposizione da amministrazione comunale

di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud)

AMARONI (CZ) –  26 MAGGIO 2021 –  La realizzazione di un laboratorio di creatività, arte e artigianato.

La proposta all’amministrazione comunale di Amaroni arriva dall’ex consigliere regionale Arturo Bova, già sindaco del comune delle Preserre.

In particolare, Bova chiede alla giunta guidata dal sindaco Gino Ruggiero la disponibilità della concessione in uso di un locale pubblico da destinare alla sua idea.

Dopo aver interloquito con lo scenografo amaronese Giuseppe Sorrentino, che vive e opera a Roma, non nuovo nella creazione di manufatti artigianali di pregio, ha pensato subito alla possibilità di trovare uno spazio dove ciascun amaronese possa esprimere le proprie doti e inclinazioni artistiche, artigianali e di creatività in genere. Allo stesso Sorrentino è stata chiesta la collaborazione per sviluppare insieme l’iniziativa.

«Sono in tanti ad Amaroni – specifica Bova – ad avere notevoli doti artistiche e una grande vocazione per l’artigianato.

Ho pensato sarebbe  non solo bello, ma estremamente utile creare ad Amaroni un laboratorio stabile di creatività, arte e artigianato nel quale comunicare e insegnare ai nostri ragazzi quanto sia importante perseguire questa via e coltivare le doti innate che ciascuno porta nel proprio patrimonio genetico e di sensibilità individuale.

Pittori, scultori, artigiani, artisti troverebbero un luogo dove esprimere le proprie vocazioni e crescere insieme agli altri».

Bova ha anche reso noto che le spesse connesse all’uso del locale, come il canone di locazione, luce, acqua, le pagherà lui stesso. «Giro questo mio pensiero – ha anche reso noto – a tutte le associazioni che operano ad Amaroni nei vari campi della vita quotidiana, cercando di coinvolgerle».

Bova al Comune chiede di sapere se «nella disponibilità del patrimonio comunale vi sia qualche locale pubblico da adibire a sede del laboratorio.

L’iniziativa non avrebbe alcun peso sulle casse comunali».