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UN FRANCOBOLLO PER I 100 ANNI DI MONTECITORIO

Omaggio di Poste Italiane all’Aula  della Camera dei Deputati

di REDAZIONE

PRESERRE (CZ) –  23 NOVEMBRE 2018 –  Poste Italiane comunica che giorno 20 novembre 2018 il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un francobollo celebrativo dell’Aula di Palazzo Montecitorio, nel centenario dell’inaugurazione, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10 euro.

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.

Tiratura quattrocentomila esemplari.

Formato foglio 10×7 cm.

Bozzetto a cura Fabio Abbati.

La vignetta riproduce un particolare dell’emiciclo dell’Aula di Montecitorio, realizzata dall’architetto Ernesto Basile e inaugurata il 20 novembre 1918.

Completano il francobollo le legende “100 anni aula di Palazzo Montecitorio” e “Camera dei Deputati” la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”.

Il Foglio chiuso da una cornice in cui è ripetuto, a tappeto il logo della Camera dei deputati, in un ideale dialogo con il francobollo, continua con toni sfumati la riproduzione dell’Aula di Montecitorio; a destra, è raffigurata, in verticale, una fascia tricolore in cui si incastona lo stemma della Repubblica italiana e, a sinistra, è riprodotto il logo della Camera dei deputati.

Completa il foglio la legenda “Centenario inaugurazione nuova Aula di Palazzo Montecitorio realizzata da Ernesto Basile”.

Il francobollo ed i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettino illustrativo, possono essere acquistati in Calabria presso gli Uffici Postali con sportello filatelico di Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone, Castrovillari, Locri, Palmi e Tropea oppure tramit il sito web www.poste.it

 Per l’occasione è stato realizzato anche un folder in formato A4 a due ante contenente il francobollo, una cartolina annullata e affrancata, e una busta primo giorno di emissione, al costo di 12 euro.

 Testo bollettino

L’aula della Camera dei deputati – il luogo in cui si manifesta la sovranità popolare in virtù della partecipazione al voto di tutti i cittadini – compie oggi cento anni.  

Prima grazie alle illustrazioni della stampa popolare e ai filmati dell’Istituto Luce, poi grazie alle riprese televisive e infine alle dirette streaming, essa è diventata sempre più familiare a tutti gli italiani. È certamente uno dei luoghi, e quindi delle immagini, più rappresentativi della vita politica ed istituzionale del nostro Paese.

Questa emissione filatelica contribuisce significativamente a sottolineare tale caratteristica, che va al di là della ricorrenza celebrativa.

La seduta inaugurale della nuova aula della Camera si tenne il 20 novembre 1918, a poco più di due settimane dalla fine delle operazioni belliche della prima guerra mondiale, che aveva imposto un altissimo tributo di vite umane e aveva messo a dura prova la tenuta dello Stato unitario.

Nel suo intervento di apertura dei lavori parlamentari, il Presidente del tempo, Giuseppe Marcora, richiamò la circostanza quale conclusione delle lotte risorgimentali a cui aveva preso personalmente parte negli anni giovanili, da seguace di Mazzini e di Garibaldi. Il presidente del Consiglio dei ministri, Vittorio Emanuele Orlando, volle invece soffermarsi sulle conseguenze del conflitto appena terminato sulla società nel suo complesso.

In quei giorni così difficili per l’Italia e per l’Europa, si ultimava il cantiere dell’ampliamento del Palazzo di Montecitorio, dove la Camera dei deputati si era installata con il trasferimento della capitale a Roma sin dal 1871, senza però che si riuscisse a superare la condizione di provvisorietà degli spazi per riunire l’assemblea dei deputati.

All’originario impianto barocco, ornato dallo splendido prospetto della facciata di Gian Lorenzo Bernini, l’architetto palermitano Ernesto Basile, riconosciuto maestro dello stile liberty, aveva aggiunto un altro corpo di fabbrica che, come in una sorta di scrigno, avrebbe ospitato nel suo seno la nuova aula parlamentare. Colpisce tuttora, in una visione d’insieme, l’armonia fra l’anfiteatro dei banchi dei deputati che degradano verso il banco della presidenza, le arcate delle tribune lungo tutto il perimetro della sala e il velario in vetro e ferro che, nella parte superiore, conferisce una grande luminosità all’ambiente.

Da allora, l’aula di Montecitorio è stata testimone degli ultimi cento anni di storia nazionale. Nei dibattiti che vi si sono susseguiti, si sono di volta in volta rispecchiati i problemi della società italiana, le attese e le speranze dei cittadini, l’ansia di corrispondervi da parte delle forze politiche nei loro esponenti più autorevoli.

 In questo lungo cammino, il momento di svolta, dopo l’eclisse della libertà parlamentare sotto il regime fascista, è stato il 27 dicembre 1947, In quel giorno, nell’aula di Montecitorio, è stata votata – a larghissima maggioranza dei deputati eletti per la prima volta non solo dagli uomini ma anche dalle donne – la Costituzione repubblicana che ha fatto del Parlamento l’istituzione centrale di un ordinamento democratico. Una centralità, tuttavia, che non può restare confinata al dettato costituzionale, ma deve essere resa efficace e credibile quotidianamente.

Solo un Parlamento che opera nell’esclusivo interesse generale e risulta capace di esprimere una visione del Paese può infondere nei cittadini senso di appartenenza alla comunità e fiducia nel futuro, perché l’aula parlamentare è innanzitutto il luogo della proposta, dell’ascolto e dell’analisi di scelte destinate a incidere sulla vita di milioni di persone.

I cittadini devono potersi rispecchiare in questi luoghi, sentirli propri: il Parlamento è la casa di tutti. Una vicinanza tra le persone e le istituzioni, che si traduce anche in iniziative di apertura dei palazzi come quella di “Montecitorio a porte aperte” che permette da anni, ogni prima domenica del mese, non solo di visitare la sede della Camera dei deputati, ma di accedere all’aula e sedere sui banchi.

Il mio auspicio, in questo centenario, è quindi che un numero sempre maggiore di italiani voglia entrare a Montecitorio e sentirvisi come a casa propria. E che le occasioni di incontro possano essere sempre più numerose anche grazie a nuove iniziative e a strumenti che diano la possibilità ai cittadini di partecipare attivamente alla definizione delle grandi scelte politiche e legislative del nostro Paese.

Roberto Fico  – Presidente della Camera dei Deputati