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UMILTÀ E AMORE PER IL PROPRIO TERRITORIO

Considerazioni sulle dimissioni di Francesco Pungitore da presidente del Comitato ‘Trasversale delle Serre 50 di Sviluppo Negato”

di Salvatore CONDITO (Giornalista)

PRESERRE (CZ) –  30 DICEMBRE 2018 –  Di queste ore la notizia che Francesco Pungitore, giornalista  e scrittore ha presentato le dimissioni dalla carica di Presidente del Comitato ‘Trasversale delle Serre 50 di sviluppo negato”;un personaggio poliedrico, strenuo difensore dei propri luoghi , ha ripreso  un concetto del sociologo americano Putnam che affermava: a noi manca il senso di appartenenza al territorio” questo movimento civico composto di professionisti sono riusciti a smuovere un’  opinione pubblica assopita.

I comitati civici d’ispirazione francese, nascono e si formano quando spesso la politica nata per portare avanti domande e bisogni tradiscono gli stessi ideali per cui è nata.

Grazie a questo coraggioso giornalista, in questi anni  è riuscito a portare sul palcoscenico della società una triste commedia, un sogno nato nel 1960 sulla creazione di unire lo ionio al tirreno, una strada che doveva tagliare monti e colline per togliere dall’isolamento splendidi paesi arroccati  nella loro storia.

Uno scrigno di saperi  cultura e religione con la  secolare Certosa del grande filosofo  san Bruno di Colonia, che nel bosco di Serra san Bruno fondò un monastero dedito al silenzio e alla preghiera.

Anni di lotte incontri, proteste che hanno portato a uno scossone di Sindaci intellettuali e comuni cittadini che dietro la sigla di questo Comitato difendevano un concetto: esiste un territorio che vuole uscire dall’isolamento ma nello stesso tempo far conoscere il loro bagaglio di civiltà.

Sono passati gli anni  oggi grazie anche a questo Comitato al Suo Presidente Francesco Pungitore, alla caparbietà  e impegno diretto della Senatrice Silvia Vono esponente del Movimento  5 Stelle, l’Anas ha dovuto ascoltare e prendere atto, che i cittadini non possono essere relegati a oggetti passivi, ma diventano protagonisti del loro diritto di chiedere il rispetto delle leggi portando avanti un progetto fermo da decenni.

Colpisce questo gesto di grande umiltà, che manifesta un passaggio fondamentale: tutti siamo utili per una causa, ma ottenuto il risultato, torniamo ai nostri compiti, in questo caso il giornalista, lo scrittore.

Certo osservando altri comportamenti nella società soprattutto in politica, restiamo colpiti da personaggi che  per cause d’incidenti di percorso, continuano imperterriti a cambiare il senso delle cose dei fatti , cercando di far  passare il bianco per il  nero l’oro per il piombo.

Un cambio di casacca  o personalità,  che sfocia   in  un senso di vittimismo puro, arrivando quasi  a gridare che non sono stati capiti, che gli altri sono i cattivi mentre loro essendo buoni sono puniti da un ingiusto ‘destino’.

Un gesto da galantuomo di persone di altri tempi, ma forse attuale perché l’umiltà, il senso del limite sono sempre fari che non devono mai abbandonare un individuo, certo di questi tempi il gesto di Francesco Pungitore dovrebbe fare riflettere e porsi tanti interrogativi sulla visione delle cose della politica della nostra società.