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TURISMO A CATANZARO, MANCUSO: «VALORIZZARE LA MINIERA DI BARITE “MASTRICARRO”»

“Contribuirà a rendere la città un luogo di interesse naturalistico, storico e scientifico”

di REDAZIONE 

CATANZARO –  1 FEBBRAIO 2019 – Valorizzare la dismessa miniera di barite “Mastricarro”, presente all’interno del Parco della Biodiversità Mediterranea lungo i sentieri che portano alla Valle dei Mulini, chiusa all’inizio degli anni ’80.

E’ questo l’intento del consigliere provinciale Filippo Mancuso, condiviso dal presidente della Provincia Sergio Abramo e dal presidente onorario del Parco Michele Traversa, per implementare la proposta ambientale e turistica della città.

“Si tratta di una realtà produttiva che negli anni ’60 dava lavoro a circa 30 famiglie catanzaresi – spiega Mancuso -. Attualmente, scendendo dai sentieri che dal parco portano alla valle dei Mulini,  è facile raggiungere le bocche di entrata della miniera, ma è possibile anche percorrendo via Corrado Alvaro.

A mio avviso, la valorizzazione di quest’area, che potrà essere resa possibile anche grazie al progetto di recupero funzionale e conservativo approvato dall’Amministrazione provinciale nell’era in cui Michele Traversa era presidente (2007), contribuirà a rendere alla città un luogo di interesse naturalistico, storico e scientifico capace di stimolare la curiosità e l’interesse della gente e di incrementare l’attrattività turistica della nostra città, soprattutto se opereremo nella direzione di renderlo fruibile sotto l’aspetto didattico e scientifico”.

Il consigliere Mancuso racconta che “nel 2006 la miniera è stata rilevata da un gruppo di geologi e speleologi che hanno ricostruito lo stato di consistenza dei luoghi e dei sistemi sotterranei, individuando 14 accessi dislocati su 6 livelli.

Sulla base di questi rilievi, sono stati realizzati alcuni ambienti di sosta, posti all’esterno e all’interno della miniera, allestiti con pannelli esplicativi che ricostruiscono la storia del patrimonio edile e tecnologico ed è stato messo in piedi il progetto che prevede, nel livello 5, un percorso meccanizzato ad anello con percorsi didattici e divulgativi di tutta l’attività produttiva”.

“Attualmente – precisa Mancuso – la miniera non è aperta al pubblico perché le condizioni di abbandono non la rendono sicura, ma tramite il sito internet della Provincia è possibile venire a conoscenza delle eccezionali caratteristiche minerarie e geologiche del sito e procedere a una visita virtuale (http://www.provincia.catanzaro.it/miniera-di-barite-catanzaro/ [1]).

Con il POR 2000-2006 la miniera ha usufruito di un finanziamento che ha consentito sia la sua classificazione quale “geosito di rilevanza nazionale”, sia l’allestimento di un percorso di accesso alle bocche delle miniera con pannelli esplicativi. Per l’avvio delle procedure di un possibile finanziamento ho anche avviato un’interlocuzione con la Regione Calabria”.