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“TRASVERSALE DELLE SERRE”, L’ASSOCIAZIONE “JONIO – TIRRENO” AFFONDA IL COLPO

 “Tornano i doppi svincoli come ad Argusto?” Sodalizio contesta la proposta del sindaco di Satriano

 di REDAZIONE 

PRESERRE (CZ) –  4 APRILE 2019 – “Dopo Argusto, Satriano. Ritornano i famigerati doppi svincoli”. 

E’ l’affondo dell’associazione “Jonio-Tirreno” che commenta così le recenti proposte Anas di modifica del progetto della Trasversale delle Serre sul lato catanzarese dell’opera. 

“Apprendiamo che l’Anas – è scritto in una nota del sodalizio chiaravallese – dopo le sollecitazioni del sindaco pro tempore di Satriano e con l’appoggio della parlamentare grillina di zona starebbe ipotizzando una variante  alla Trasversale, tra Gagliato e la 106, con annesso doppio svincolo sulla Laganosa.

 In pratica, siamo tornati all’epoca di Pino Soriero, quando si inauguravano le strombazzate, costosissime e inutili uscite Argusto-Sud e Argusto-Nord. Tant’è che l’Anas oggi dice pure che non bastano più 54 milioni di euro per arrivare da Gagliato alla 106, ma adesso ne servono almeno altri 20. Insomma, siamo alle solite. 

Un’opera che è nata 60 anni fa come un sogno di sviluppo, continua ad essere considerata alla stregua di una gallina dalle uova d’oro, eternamente incompiuta, cavallo elettorale di questo o quel politico che, a turno, prova a metterci sopra il cappello”. “Come associazione – prosegue la nota stampa – ci sentiamo pronti a dare battaglia su questo tema, ritenendo che sia arrivato il momento di dire basta alle prese in giro cui siamo stati costretti nel corso degli anni. 

Sosteniamo come valida la proposta di statalizzazione integrale della provinciale Gagliato-mare, avanzata da Ulderico Nisticò e dal Comitato Trasversale delle Serre, ma riteniamo che, in assenza di risposte serie in tal senso, vada ripresa l’idea del progetto originario della superstrada, da Tropea a Soverato. 

Non si può, infatti, prestare il fianco a ipotesi di ridimensionamento o declassamento di una infrastruttura necessaria per il rilancio economico, turistico e occupazionale di una fascia di territorio completamente tagliata fuori da tutte le grandi vie di comunicazione e progressivamente spopolata”.