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TRANSUMANZA IN CALABRIA, UNA TRADIZIONE MILLENARIA


Una lunga storia che si perde nei tempi delle prime civiltà dei guerrieri-pastori bruzi. Ora a Marcedusa si punta al rilancio

di REDAZIONE

PRESERRE (CZ) – 20 LUGLIO 2019 – Una tradizione millenaria, rimasta intatta nonostante l’evoluzione dei tempi.

Capace di affascinare chiunque possa avere la possibilità e la fortuna di assistere direttamente ad un percorso suggestivo in nome della cultura, dell’identità, della tradizione e della natura.

E’ questa la storia della transumanza in Calabria, il millenario spostamento delle greggi e del bestiame, mucche podoliche soprattutto, verso il pascolo, cambiando il luogo in base alle stagioni.

In Calabria è una lunga storia che si perde nei tempi delle prime civiltà dei guerrieri-pastori bruzi. Quattro le aree di maggiore interesse nella regione: si parte con il massiccio del Pollino al servizio delle pianure di Sibari e le zone ioniche del Cosentino, quindi l’altopiano della Sila collegato con il Crotonese.

Nell’area centrale insistono gli altopiani boschivi delle Serre per i versanti dello Jonio e del Tirreno, quindi il massiccio dell’Aspromonte per le transumanze della piana di Gioia Tauro e delle valli circostanti.

Gli esempi di questa tradizione sono moltissimi, con particolare rilievo per l’area del Marchesato crotonese collegato al Cosentino. Ad Umbriatico, piccolo centro del Crotonese, la transumanza è una vera e propria festa, con eventi che animano il paese e il comprensorio.

Ogni anno, da metà giugno, oltre 6.000 capi podolici del territorio di Umbriatico si mettono in cammino lungo le antiche vie pastorali della transumanza che portano dalla pianura o altipiano crotonese a trovare campi più verdi in Sila.

A Marcedusa, piccolo paese del Catanzarese al confine con la provincia di Crotone, l’esperienza della transumanza è stata al centro di un evento che, quest’anno, ha coinvolto turisti e cittadini.

Il progetto in questa zona, legata al Monte Gariglione, nel Parco nazionale della Sila, è ambizioso: intanto la realizzazione di un DocuFilm voluto dalla Cineteca della Calabria che ha seguito l’intero rito sia invernale che estivo.

Poi c’è l’idea dell’Amministrazione comunale, tra degustazioni di prodotti tipici e un festival culturale con Marcedusa protagonista quale peculiare borgo rurale di origine arbereshe in cui le aree interne possano cercare il riscatto con la riscoperta e la valorizzazione delle tradizioni.

Il suono dei campanacci, le meraviglie collinari e montane per un habitat unico e indiscutibile, sembrano essere le basi ideali anche per un’altra grande ambizione: la transumanza come ricchezza immateriale, candidata per il 2019 nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, a conferma di come questa antica tradizione può indubbiamente rappresentare una straordinaria occasione di sviluppo e promozione dei territori.

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