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TERREMOTO GIUDIZIARIO A COMUNE SQUILLACE, PER LA DECISIONE DEL GUP BISOGNA ATTENDERE ANCORA

La Pm Viscomi ha preso atto delle eccezioni sollevate dai difensori degli indagati relativamente alle intercettazioni agli atti della vicenda giudiziaria per le quali mancherebbero le autorizzazioni al loro prosieguo da maggio 2017; ciò procurerebbe un vizio di forma che farebbe cadere tutta la parte della vertenza relativa al reato di corruzione

di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 9 set 2022)

SQUILLACE (CZ) –  12 SETTEMBRE 2022 –  Rinvio al 13 ottobre dell’udienza sull’inchiesta istruita dal pubblico ministero Graziella Viscomi che vede coinvolti il sindaco di Squillace Pasquale Muccari, l’assessore comunale in carica Franco Caccia, la segretaria comunale Giuseppina Ferrucci ed altri.

Le accuse, a vario titolo, sono corruzione e concussione.

Nell’udienza di giovedì scorso davanti al Gup presso il Tribunale di Catanzaro Gabriella Pede, la Pm Viscomi ha preso atto delle eccezioni sollevate dai difensori degli indagati relativamente alle intercettazioni agli atti della vicenda giudiziaria per le quali mancherebbero le autorizzazioni al loro prosieguo da maggio 2017; ciò procurerebbe un vizio di forma che farebbe cadere tutta la parte della vertenza relativa al reato di corruzione.

La giudice Pede, dunque, ha deciso di valutare gli atti rinviando l’udienza al prossimo 13 ottobre, quando si dovrà esprimere sull’eventuale rinvio a giudizio o meno.

Sono, in particolare, due le vicende al centro dell’indagine.

Una, quella legata alle intercettazioni che non sarebbero state autorizzate, riguarda lo svolgimento di un concorso comunale per l’assunzione a tempo determinato di un funzionario dell’ufficio tecnico.

Secondo l’ipotesi accusatoria, Muccari avrebbe indotto un concorrente (un architetto poi deceduto) a rinunciare alla selezione con la promessa di conferimenti di incarico professionale, al fine di favorire uno degli indagati che all’epoca era assessore, a cui poi sarebbe subentrato Caccia in giunta, così come è avvenuto effettivamente nel settembre 2017.

L’altra questione è relativa al fatto che il sindaco, nel 2015, avrebbe cercato di costringere il non gradito consigliere comunale di opposizione Ruggero Mauro a dimettersi, prospettandogli la possibilità di incorrere in un procedimento penale per aver dichiarato, al momento della convalida degli eletti in consiglio, di essere in regola con il pagamento dei tributi e quindi di non avere problemi di candidabilità.

Nella precedente udienza il Gup ha ammesso la costituzione di parte civile di Mauro, in ordine al capo di imputazione della concussione.