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TARI AD AMARONI, LA CONSIGLIERA PATRIZIA RUGGIERO SOLLEVA IL POLVERONE

Durante l’ultimo consiglio comunale ha parlato di “potenziale danno erariale che si accinge a vivere il nostro Comune”

di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 3 giu 2022)

AMARONI (CZ) –  8 GIUGNO 2022 –  Non si è spenta l’eco del dibattito sulle tariffe relative alla tassa rifiuti, approvate dal consiglio comunale di Amaroni, lo scorso 30 maggio, fra le polemiche.

Ad alzare il polverone la consigliera comunale Patrizia Ruggiero, eletta nella maggioranza guidata dal sindaco Gino Ruggiero.

Da qualche tempo tra sindaco e consigliera è venuta meno la fiducia, tanto che la Ruggiero ha avuto revocate le deleghe che le erano state assegnate.

Nel dibattito la consigliera ha parlato di «potenziale danno erariale che si accinge a vivere il nostro Comune» con l’approvazione della Tari 2022.

Motivo: «dallo studio della documentazione da me effettuato – ha spiegato la Ruggiero – è emerso che la deliberazione consiliare relativa alla determinazione delle tariffe del 2021 e lo stesso regolamento comunale sono stati inviati al Ministero delle Finanze oltre i termini previsti dalla legge, con la conseguenza che le stesse risultano testualmente essere inefficaci e soprattutto inapplicabili».

Sempre secondo quanto affermato dalla consigliera, «il Ministero ha pubblicato l’inefficacia e l’inapplicabilità delle tariffe 2021 del Comune di Amaroni in quanto risultano trasmesse il 2 novembre 2021, cioè oltre il termine del 28 ottobre previsto dalla legge».

La Ruggiero, dunque, sostiene che «si è perseverato nell’errore applicando al ruolo 2021 tariffe inefficaci ed inapplicabili».

Ciò comporta, secondo la stessa consigliera, che occorre annullare il ruolo 2021 a cui debbono applicarsi le tariffe del 2020 e rifatta l’intera procedura economico-finanziaria basata, allo stato, su entrate e quindi coperture fittizie; e che lo stesso piano economico-finanziario relativo all’anno 2022, all’esito della riformulazione di quello del 2021, non risulterà conforme a quello già approvato perché fondato su un pregresso contabile non corrispondente alla realtà.

A questo punto sarebbe necessario un approfondimento dei fatti, come propone l’ex sindaco di Amaroni Arturo Bova, già consigliere regionale, magari organizzando un’assemblea pubblica.

«Occorrerebbe chiamare a raccolta gli amaronesi – sostiene Bova – e cercare tutti insieme di uscire da una impasse che non ha precedenti».