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STALETTI’ (CZ) – LACRIME ED EMOZIONI PER LA “CHIAMATA DELLA MADONNA”

Intensa catechesi del Venerdì Santo caratterizzata da “quattro momenti” di forte pathos

di Franco POLITO

STALETTI’ (CZ) – 27 MARZO 2016 –  Bagno di folla nella chiesa di Santa Maria Assunta, tra cui anche gente accorsa anche dai paesi limitrofi, per l’emozionante catechesi del Venerdì Santo  “predicata” dal parroco don Roberto Corapi.

Sono stati “quattro momenti” molto forti,  capaci di scuotere le coscienze e far piangere i presenti. L’inizio è stato una “preghiera particolare” per il sacerdote. Che, poi, si è lasciato andare alla riflessione. «Stasera –  ha sottolineato – dobbiamo immedesimarci con il cuore e con la mente, con l’anima, in tutte le scene che voglio offrire a voi».

Tocca, quindi, al “primo momento”: quello della “Croce”. Don Corapi si è soffermato sulla teologia della “Croce di San Paolo”. Croce che è stoltezza per i pagani e salvezza per l’uomo. «Chi di noi, non ha una croce? – ha domandato il parroco –  Non si può rifiutare la Croce. Allora vieni o Croce santa, entra nella nostra comunità, ti porteremo con gioia  e amore anche quando diventi più pesante».

Arriva il secondo. L’Ecce Homo, l’uomo dei dolori , entra col volto sfigurato, perché ancora oggi, l’uomo malvagio, peccatore lo riduce cosi. L’uomo oggi deve ritornare a Dio, ad amarlo col volto pieno di sangue e con la corona di spine. Ripercorrendo il dialogo con Pilato, don Roberto presenta alla comunità Gesù, l’uomo sofferente.

Poi è stata la volta  del “momento di Gesù sulla Croce”, della sua sete d’amore per l’uomo di oggi attaccato alle cose di questa terra. Don Roberto, chiamando il Crocifisso,  se lo prende tra le braccia  e parla con lui, chiedendo perdono a nome di quanti ancora oggi mettono in Croce Gesù e lo fanno morire con l’indifferenza e  con l’orgoglio, maledetto orgoglio che ci fa morire dentro.

Subito dopo ha “chiamato Lei”, la Madre di ogni uomo, la donna per eccellenza, a nome di tutte le mamme  del mondo, mamme addolorate, mamme sofferenti, chiama Lei, il suo nome è Maria. Il pathos raggiunge l’apice: lacrime sui volti di tutti per un Venerdì Santo che resterà impresso in tutti coloro che vi hanno preso parte.

Comincia, quindi, la Processione del Cristo Morto e della Beata Vergine Addolorata. Il corteo ha percorso tutte le strade della comunità. Quest’anno, al Piano di San Gregorio, è stato revocato il “Pianto della Madonna”. Una “ricostruzione”, curata da Raffaella Piscionieri, impreziosita con la novità della presenza di San Giovanni ai piedi della Croce insieme a Maria.

Seguono i “Cinque Misteri del Dolore. Spiegati da Don Roberto, hanno rievocato i momenti di passione e sofferenza di Gesù Cristo suscitando in tutti l’incontrollabile desiderio di preghiera.