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STALETTÌ (CZ) – INIZIA IL TRIDUO PASQUALE CON IL COMANDAMENTO DELL’AMORE

Solenne Messa della “In Coena Domini” e Altari della Reposizione (“Sepolcri”) hanno dato via agli ultimi giorni prima della Resurrezione di Gesù

 Articolo e foto di Franco POLITO

 STALETTI’ (CZ) – 14 APRILE 2017 –  Si entra nel vivo.

 La Pasqua spalanca le porte al cuore dell’uomo. La Luce prende il sopravvento e le tenebre si squarciano sotto i colpi inarrestabili della Nuova Vita. Cristo Risorto scandisce il passaggio dalla vita alla morte e con lui l’umanità rinasce in una nuova bellezza.

 Con una solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Parroco don Roberto Corapi, attorniato dai 12 Apostoli, è iniziato ieri a Stalettì il Triduo Pasquale.

 Durante l’omelia don Roberto, in una chiesa gremita di tanti giovani, si è soffermato sul Comandamento dell’amore che diventa oblazione di vita nel segno dell’umiltà. 

 «Soltanto un cuore che ama  – ha evidenziato il giovane sacerdote –  è disposto a tutto, come Gesù. Dobbiamo essere  Cristiani ottimisti, pieni di speranza e di amore sempre, perché è in Gesù la nostra speranza. Oggi Gesù istituisce l’Eucaristia dono del suo amore per noi e il dono del Sacerdozio, stasera un ricordo particolare va a Don Rocco Ferri per tutto quello che ha fatto con il suo Sacerdozio  dono di Dio».

 «Il Sacerdote  – ha aggiunto – è colui che cura le speranze, vegliando sulla Comunità. Ogni Sacerdote deve essere sveglio, astuto, rapido, vivendo poi la mansuetudine, la pazienza e la costanza».

 «Preghiamo per tutti i Sacerdoti – ha concluso -, affinché possiamo profumare di Cristo e non del mondo e delle sue mode».

 Dopo l’omelia, il momento della “Lavanda dei piedi”  ha fatto emozionare i presenti. I discepoli,  tutti vestiti con abiti d’epoca, hanno rappresentato l’Ultima Cena, il Tradimento di Giuda, l’arresto di Gesù e l’impiccagione di Giuda. Tutto messo in scena dal bravo regista Franco Romeo, protagonista anche nei panni di Giuda.

 Alla fine, la Reposizione del Santissimo Sacramento ha dato inizio ai cosiddetti “Sepolcri” davanti a ai quali, a notte fonda, si è vegliato per adorare Gesù, e per rievocare l’ultima notte che ha passato in preghiera nell’Orto degli Ulivi, dove venne arrestato prima di essere flagellato e poi Crocifisso.