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STALETTI’ (CZ) – Festa di Santa Rita, don Roberto Corapi: «La Santa ci insegna il perdono»

La comunità stalettese ha festeggiato la santa di Cascia con un triduo di preghiera che ha ricordato quelli di una volta. Il parroco ha benedetto duecento rose che sono state distribuite ai fedeli

di REDAZIONE

STALETTI’ (CZ) – 23 MAGGIO 2015 – In una chiesetta gremita di tanti fedeli, don Roberto Corapi, attraverso la celebrazione eucaristica, nel giorno a lei dedicato, parla della Santa  di Cascia soffermandosi prima sulla sua vita con il cosiddetto “Panegirico” e poi con l’attualità del suo messaggio.

«Santa Rita  – ha detto il parroco – attraverso la sua testimonianza, da discepola innamorata di Cristo, vuole stasera indicarci la via del perdono, che è possibile con l’amore, amando Dio e il prossimo. Soltanto in Dio, si trova la forza per perdonare, come ha fatto Santa Rita perdonando l’assassino del marito, con preghiere , digiuni e suppliche per la sua conversione».

Ma ciò che angosciava Rita era il fatto che i suoi due figli sobillati da parenti e amici, potessero vendicare il padre. «Rita – ha aggiunto don Roberto –  li supplicò perché perdonassero e nel timore di non essere ascoltata, chiese a Dio che li chiamasse a sé piuttosto che compissero la vendetta».

Di fatto i figli morirono giovanissimi e Rita si ritrovò a vivere la sofferenza e la solitudine nella sua casa rimasta vuota . Subito dopo, provata, fece  il suo ingresso nel Monastero , dove visse da suora con una spina conficcata sulla fronte, il segno evidente della Passione di Gesù.

A Rita, la Santa delle rose, delle cose impossibili, la comunità di Stalettì quest’anno ha dedicato un Triduo  di meditazione. Un momento intenso di preghiera nel segno delle tradizioni che don Roberto da anni sta rispolverarando riportandole ai fasti di un tempo. Il suo forte invito al perdono , ad amare di più l’uomo in Dio , ha fatto davvero scuotere le coscienze di tanti fedeli, raccolti nella Chiesetta di Sant’Antonio .

«Amiamo la nostra terra di Calabria  – ha ammonito il parroco –  amiamo di più la nostra comunità. Questo è il giardino dove ci ha posti Dio, dove ci sono fiori belli profumati, ma anche spine ed erbacce . Ognuno di noi si deve impegnare ad estirpare la mala erba».

Alla fine della Celebrazione Eucaristica don Roberto ha benedetto oltre  duecento rose e insieme al gruppo catechistico le ha distribuite come segno dell’amore di Dio. «Quell’amore  -ha concluso – che ti fa perdonare, quell’amore che ti fa cantare con la vita e raccontare le meraviglie di Dio».