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STALETTÌ, CONTRO RAZZISMO E INTOLLERANZA PER NON DIMENTICARE

Giornata della Memoria: domenica 27 gennaio dibattito con i giornalisti Condito e Pungitore

 di REDAZIONE 

STALETTÌ (CZ) – 24 GENNAIO 2019 – L’amministrazione comunale di Stalettì celebra il “Giorno della Memoria”. 

Le vittime della Shoah (lo sterminio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale) verranno commemorate con una manifestazione pubblica in programma domenica 27 gennaio alle ore 17 presso la sala polivalente. 

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” la frase di Primo Levi che accompagna la locandina di presentazione dell’evento. 

Il programma prevede, dopo il saluto iniziale del sindaco, Alfonso Mercurio, le relazioni dei giornalisti Francesco Pungitore (“Il pregiudizio razziale: origini storiche e ideologiche”) e Salvatore Condito (“Olocausto e soluzione finale: una pagina vergognosa della storia”). 

Il tutto sarà accompagnato da musiche a tema eseguite dalla professoressa Patrizia Procopio. Parteciperanno attivamente gli studenti della scuola primaria e secondaria di Stalettì e il “Laboratorio della Solidarietà”. Il dibattito verrà moderato dal vicesindaco Rosario Mirarchi. 

“L’Olocausto e la Shoah – spiegano gli organizzatori – furono genocidi perpetrati da uomini contro altri uomini, con metodi scientifici, messi in atto da parte della Germania nazista fino al 27 gennaio 1945, quando i carri armati dell’esercito sovietico sfondarono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia. 

È stato, infatti, con la scoperta di Auschwitz e con le testimonianze dei suoi sopravvissuti poi che fu rivelato per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazifascista. 

Da quel giorno, quella data è diventata il simbolo del ricordo: contro la discriminazione e le sofferenze di chi è stato internato e ucciso solo perché ebreo, zingaro, omosessuale, diverso. 

La Giornata della Memoria non serve  solo a commemorare quelle persone innocenti perseguitate senza pietà. Serve, anche e soprattutto, a ricordare che, oggi come ottanta anni fa, esistono ancora tante discriminazioni da combattere”.