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SQUILLACE, UN DEBITO FUORI BILANCIO RIACCENDE I VECCHI DISSAPORI

Aspro confronto in consiglio comunale tra maggioranza e opposizioni

di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud)

SQUILLACE (CZ) –  4 DICEMBRE 2019 –  Seduta di consiglio comunale al calor bianco quella di sabato scorso a Squillace.

La discussione su un debito da riconoscere ha risvegliato i vecchi dissapori tra il sindaco Pasquale Muccari e il consigliere di minoranza di “Squillace in movimento” Luca Occhionorelli, relativi alle precedenti gestioni amministrative.

L’unico argomento da discutere era il riconoscimento del debito fuori bilancio nei confronti della ditta Francesco Pileggi (una somma di circa 240mila euro, poi lievitata ad oltre 350mila per spese giudiziarie ed interessi e, infine, ridotta a 180mila grazie alla transazione con la stessa ditta) per lavori di realizzazione del “Parco fluviale tra borgo e marina”.

Dopo il decreto ingiuntivo proposto dalla ditta che ha visto il comune soccombente, sono state avviate le trattative per la definizione del contenzioso.

Il sindaco Muccari ha ricostruito tutta la vicenda della pratica relativa al parco fluviale e soprattutto al contenzioso con la ditta che ha realizzato i primi lavori, concludendo che la via più idonea è quella di pagare la somma concordata, grazie all’avanzo di amministrazione, per evitare di avviare un secondo dissesto, alla luce anche dei debiti che il comune ha con altre aziende per altri lavori sul territorio.

«Un risultato importante – ha poi affermato il vicesindaco Stefano Carabetta – da iscrivere negli annali della storia di Squillace, perché facciamo l’interesse dei cittadini».

I consiglieri di opposizione Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea del gruppo “Tuttinsieme per Squillace”, annunciando il loro voto contrario, hanno rilevato che quei lavori «avrebbero dovuto realizzarsi nella precedente consiliatura quando, cioè, assieme all’attuale sindaco, facevano parte della giunta anche altri assessori che oggi non ricoprono alcun ruolo.

Un debito pregresso che la vecchia amministrazione avrebbe potuto e dovuto liquidare, sopratutto a seguito delle ingiunzioni di pagamento. È ingiustificato il mancato pagamento nei tempi e nei termini dovuti».

Occhionorelli, dal canto suo, ha contestato al sindaco e alla maggioranza il fatto che non hanno attivato la Corte dei Conti, in quanto l’opera è stata avviata su terreni non di proprietà comunale, e che quando arrivano titoli esecutivi a carico del comune vanno portati in consiglio nel corso dell’anno in cui maturano.

«Il sindaco – ha sottolineato il consigliere – attivi tempestivamente la procedura di riconoscimento dei debiti fuori bilancio relativamente a tutti i titoli esecutivi di pagamento nella disponibilità dell’ente, al fine di evitare riflessi negativi a carico delle casse comunali.

Ci riserviamo di trasmettere alla Corte dei Conti la successione temporale degli atti sul debito in discussione, al fine di renderla edotta, onde evitare la sussistenza di ogni profilo di responsabilità contabile di natura commissiva e omissiva».

La pratica è poi passata con il voto favorevole del solo gruppo di maggioranza.