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“SQUILLACE IN MOVIMENTO”: «CHE IL SINDACO STIA PENSANDO A NUOVE ELEZIONI?»

Riceviamo e pubblichiamo:

 SQUILLACE (CZ) –  7 GIUGNO 2020 –  «Dopo 20 giorni dalle dimissioni del consigliere Luca Occhionorelli, ecco che, finalmente, l’Amministrazione Comunale di Squillace aveva deciso di provvedere alla surroga dello stesso!

Ci si aspettava, visto il decorso di ben 20 giorni dalle dimissioni, che il consiglio comunale venisse convocato, in realtà già da tempo, esclusivamente per questa incombenza, dopo ovviamente aver acquisito agli atti del protocollo la dichiarazione di insussistenza di cause di incompatibilità e conseguente accettazione del candidato con più voti ottenuti nella medesima lista del dimissionario.

Ma l’Amministrazione Comunale anche questa volta ha voluto offrire una perla di saggezza amministrativa, da tramandare ai posteri! 

Veniva inizialmente convocato per la seduta del giorno 1 giugno 2020, ore 18,30, il “consigliere comunale” Giuseppe Facciolo (giá proclamato per convocazione) al quale si notificava anche l’ordine del giorno, che presentava tra i punti da trattare non solo la surroga ma altre pratiche che da qui a poco spiegheremo. 

Il “consigliere comunale” Facciolo giá in carica a seguito della convocazione veniva travolto dagli auguri dei suoi amici e da cittadini che salutavano il suo ingresso in consiglio comunale prima ancora della sua accettazione, della dichiarazione in ordine a profli di legittimità del suo incarico e delibera di surroga del consiglio comunale, ancora da tenersi. 

Ma ecco che l’Amministrazione Comunale percependo (forse dietro suggerimento) che la procedura era stata attivata al contrario, decideva di notificare a mezzo messo comunale, la mattina di sabato 30 maggio, la dichiarazione che il consigliere comunale avrebbe dovuto compilare e sottoscrivere, accettando o meno il suo ingresso, oltre che ovviamente dichiarare l’assenza di qualsiasi elemento ostativo stabilito dalla legge!

Quanto raccontato sinora è però il meno peggio di quello che una Amministrazione allo sbando avrebbe offerto successivamente! 

Tra i punti all’ordine del giorno, trasmessi anche al “consigliere comunale” Facciolo, già formalmente proclamato per convocazione, veniva inserita: “la convalida della delibera del consiglio comunale n. 8 del 9 maggio 2020 ad oggetto: art. 31 legge 448/98 autorizzazione cessione in proprietà della aree Peep – approvazione regolamento trasformazione in diritto in piena proprietá”.

Eppure la consigliera Anna Maria Mungo, nella sua lettera al segretario comunale, dott.ssa Giuseppina Ferrucci, di qualche giorno addietro, aveva suggerito, in termini di seria collaborazione, che, in presenza di consiglieri in conflitto di interessi con la pratica, la delibera andava annullata in autotutela per sottoporre al consiglio comunale una nuova proposta di delibera. 

Ciò avrebbe consentito ai consiglieri di opposizione di contribuire alla discussione in termini propositivi e giungere ad una valida deliberazione al fine di dare certezza ai cittadini eventualmente interessati all’oggetto del provvedimento. 

Ci si aspettava da una amministrazione volenterosa e sensibile a riconoscere gli errori di procedura che venisse annullata la delibera inficiata dai voti e dalla presenza in aula di diversi portatori di interessi in conflitto (basta prendere spunto da tutte le delibere dei comuni d’Italia che hanno già provveduto sul punto) e portare in consiglio la proposta per una nuova delibera, legittimata dai voti di chi non si trova in conflitto di interessi e renderla pienamente valida in favore dei cittadini. 

Nulla di tutto questo!

 Hanno prevalso come sempre l’arroganza, l’incompetenza, la presunzione e la chiusura totale ad ogni suggerimento dato a tutela della collettività!

 Troppo per il sindaco Muccari riconoscere l’errore e soprattutto la validità del suggerimento della consigliera Anna Maria Mungo ed in un video del sindaco, che per alcuni passaggi meritava i sottotitoli, ecco che lo stesso non spiega ai cittadini i motivi per cui si trovava costretto a ritornare in consiglio comunale per la pratica e da profondo giurista quale è decideva di ricorrere allo strumento della convalida di una delibera, ovviamente nulla (questo non lo dice!!!).

 Ora, aspettarsi un intervento riparatore su questa procedura dalla dott.ssa Ferrucci, è tanta roba e ci rinunciamo, affidandoci come sempre all’intervento di autorità sovraordinate. 

Ma il capitano, che in questo periodo tra una legge feudale ed un’altra, ha in mente di assorbire territori limitrofi e creare il Regno delle due Calabrie, aveva in serbo una strategia da politico navigato! 

Incuranti dell’obbligo di legge di procedere alla surroga del consigliere dimissionario, l’audace e coraggioso sindaco si presentava da solo in consiglio comunale, ed all’appello fatto per bene due volte, i suoi uomini non rispondevano presente. 

Tutti assenti tranne la consigliera Anna Maria Mungo, tenuto conto che i consiglieri di opposizione Mesoraca e Zofrea avevano sollevato in mattinata legittime censure in ordine alla convocazione del consiglio nell’assenza di misure anti-covid. 

Dichiarata deserta la seduta, il capitano, presente e pronto a scatenare l’inferno ma senza andare in battaglia, si preoccupava di far convocare, a stretto giro, in seconda seduta, il consiglio comunale per giorno 27 giugno 2020, con lo stesso ordine del giorno. 

Questa volta, ricordando che il candidato Facciolo Giuseppe non è ancora consigliere, lo stesso viene convocato come semplice cittadino per la surroga!

 Saranno ovviamente le autorità competenti a verificare eventuali profili di responsabilitá per questa seduta consiliare andata deserta che segue una delibera piena di conflitti di interesse ma, oltre al mancato adempimento dell’obbligo della surroga, una domanda sorge spontanea: ma non è che il sindaco ha utilizzato la pratica relativa alla autorizzazione cessione in proprietà della aree Peep – approvazione regolamento trasformazione in diritto in piena proprietà” per fare solo campagna elettorale? (sta meditando dimissioni e nuove elezioni con altra maggioranza ancora più silente dicono diverse fonti attendibili!!).

 La domanda nasce spontanea perché non si comprende come mai nella seduta del 9 maggio 2020 prima abbiano deliberato, nel silenzio assordante del segretario comunale, con numerose posizioni in potenziale conflitto di interessi rendendo nulla la determinazione e poi anziché annullarla in autotutela e riproporre la pratica in un nuovo consiglio comunale, il sindaco, giurista di chiara fama feudale, decide per la convalida della delibera del 9 maggio, sia nella seduta del 1 giugno 2020, andata deserta, e sia in quella del 27 giugno 2020.

 Ora anche il più profano comprende che convalidare una delibera nulla e non emendabile significa ripetere l’errore e volendo usare una metafora è come mettere una toppa ad un buco molto più grande!

 In verità la cosa è più seria e mette a repentaglio ancora di più il diritto dei cittadini che potrebbero essere interessati alla delibera, che si ripete, adottata da tutti i comuni d’Italia ma senza ricorrere a queste gravi anomalie che lasciano ormai senza parole!

 Ci si sta riunendo per questa pratica più di quanto serve al Parlamento italiano per eleggere il Capo dello Stato!

 Consigliamo al gladiatore in pantofole di non pensare che allungando i tempi possano decorrere i termini per impugnare la delibera del 9 maggio 2020 perché non ha spiegato bene ai suoi, ma forse non l’ha compreso neppure lui, che i profili di responsabilità per una delibera viziata da conflitto di interessi non sono solo di natura amministrativa e presto lo capirà (e purtroppo non solo lui).

 Né gli ha spiegato bene – ma forse neppure lui lo sa – che la convalida di un atto viziato da conflitto di interessi aggrava ancora di più la posizione dei portatori di conflitto di interessi, se alla fine il risultato è la convalida di una delibera nulla.

 Solo 10 mesi fa il Tar dell’Abruzzo, per una convalida di una delibera contrassegnata da conflitto di interessi ha condannato il Comune e trasmesso la sentenza alla Procura della Repubblica ed alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti per le proprie competenze (sent. n. 209 del 9 settembre 2019).

 Il capitano coraggioso sempre dietro ai suoi uomini (mai avanti!!!) deve capire che i cittadini vogliono sapere con certezza a quali costi globali vanno incontro se decidono di aderire alla proposta, perché non possono permettersi in un momento così difficile (non tutti guadagnano 8 mila euro al mese) di comprare a scatola chiusa.

 Ecco perché occorreva una discussione seria con tutto il consiglio ma senza ricorrere a procedure illegittime che fanno torto ai cittadini seri ed onesti.

 Perché si continua a governare con tanta arroganza da non comprendere che è sbagliato anteporre l’orgoglio di un amministratore nel non ascoltare i suggerimenti della opposizione rispetto alla validità di una delibera che potrebbe servire ai cittadini interessati a determinate condizioni!

 Per il sindaco Muccari era troppo dire ai cittadini che aveva sbagliato (per l’ennesima volta) la procedura ed ha scelto, per suo orgoglio, la strada della convalida che è più dissestata della precedente, pericolosa per tanti e purtroppo inefficace.

 Avrà ingenuamente pensato che ricorrere alla convalida, avrebbe salvato tutti gli atti nulli prodotti in precedenza (avviso, pubblicazioni ecc.), per cui occorreva “blindarli” anche a rischio di essere privi di effetti.

 Chiedere soldi ai cittadini per un diritto travolto da nullità certa equivale a considerare i cittadini come un manipolo di utili idioti.

Utili nel pagare e non si capisce quanto e idioti nel non percepire la gravitá della vicenda procedimentale!

 Ma i cittadini di Squillace non vanno mai sottovalutati!

La smetta il sindaco, in perenne campagna elettorale, ad affidarsi a comizi mattutini o da orari da happy hour che, appena cesserà la sua carica di medico di base, continuerà in piena solitudine, ed apra a chiunque possa aiutarlo a migliorare il suo ormai accertato deficit amministrativo perché è l’unico a non accorgersi che il nostro paese è già sprofondato in un baratro profondo!

 Se è vero come è vero che tutte le categorie produttive del nostro paese anziché essere aiutate, in linea con la volontà del Governo nazionale, a cui tutti i paesi hanno risposto presente, hanno invece trovato nell’Amministrazione di Squillace un muro insormontabile ed ingiustificabile, chiuda quella inutile task force che non ha prodotto nulla, considerati gli umori dei nostri commercianti, titolari di stabilimenti balneari, negozianti e ceramisti.

 Suggeriamo all’amministrazione comunale di lavorare solo su una “app” capace di segnalare in anticipo ai cittadini e turisti tutte le zone di Squillace che si trovano in situazioni di degrado igenico-sanitario affinche’ si allontanino per evitare malattie, nella speranza che l’app non funzioni perfettamente perché, in caso contrario, il rischio di un trasferimento di massa nei paesi limitrofi e’ totale, visto che l’intero nostro paese è coperto da erbe, sterpaglie ed animali poco domestici.

Andrà tutto bene! Tranne che a Squillace, se si continua con tanta arroganza gestionale, ormai incentrata sulla “onnipotenza” di una sola persona!»

 Gruppo consiliare di opposizione “SQUILLACE IN MOVIMENTO”