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SQUILLACE (CZ) – SANT’AGAZIO, “UOMO DEL SERVIZIO” E “UOMO DELLA FEDE”

Celebrata festa solenne in onore del patrono della città e compatrono dell’arcidiocesi metropolita

Immagini e articolo di Franco POLITO

SQUILLACE (CZ) – 7 MAGGIO 2017 –  «Essere fedeli alla Chiesa significa essere fedeli a Gesù Cristo».

E’ un messaggio forte quello lanciato stamattina dal vescovo emerito monsignor Antonio Cantisani presiedendo nella Basilica la solenne celebrazione eucaristica in occasione della festa di Sant’Agazio, patrono della città e compatrono dell’arcidiocesi metropolita di Catanzaro – Squillace.

Nel suo richiamo ai valori autentici del  Cattolicesimo, il presule ne ha ricordato il significato “pratico” e non “teorico”. «La nostra fedeltà a Dio – ha insistito – va manifestata nel vivere quotidiano, a casa, nelle famiglie,  nei luoghi di lavoro, nelle scuole e, soprattutto, in mezzo alla gente».

Rivolgendosi, poi, ai tanti cresimandi che hanno ricevuto il sacramento della “Confermazione”, monsignor Cantisani li ha invitati a «essere costantemente vicini alla Parola di Dio, anche sull’esempio del Martire Agazio».

Già, il Martire Agazio. Centurione originario della Cappadocia, Cantisani lo ha definito “uomo del servizio” e “uomo della fede”.  «Essere “servitori” come il nostro Patrono – ha osservato  – significa anteporre il bene comune a quello personale e creare le condizioni per l’affermazione dei diritti e del benessere di tutti».

Nel corso della celebrazione, concelebrata, tra gli altri, anche da monsignor Raffaele Facciolo e monsignor Giuseppe Megna, il sindaco Pasquale Muccari ha offerto il cero votivo. Accanto al primo cittadino anche altri esponenti dell’amministrazione comunale, il luogotenente della stazione cittadina dei carabinieri Antonio De Nardo e il comandante della polizia locale Santo Franco Polito.

Preceduta dalla benedizione delle reliquie del Santo, il dirigente del locale Liceo Artistico ha presentato un dono d’arte. Nel pomeriggio, tradizionale processione dell’effige di San’Agazio per le vie cittadine, conclusa con il Panegirico e il bacio della reliquia del Martire.

In serata, in piazza Vescovado, è atteso il concerto dei Marvanza Tour “Umanamente”. Il gran finale, invece, è affidato al lancio dei fuochi pirotecnici. A proposito di eventi civili: ieri sera sul palco è salito “Dida e la sua band” mentre il pomeriggio ha registrato la donazione di materiale bibliografico e documentario ad opera dal canonico don Emidio Commodaro all’archivio diocesano di Squillace.

Ieri, inoltre, vigilia della festa, cadeva il  21esimo anniversario della dedicazione della basilica cattedrale concluso con i Vespri Pontificali officiati dall’arcivescovo metropolita monsignor Vincenzo Bertolone.

Il Triduo festivo, durante il quale si è esibito il concerto di fiati “Due Mari Tiriolo”, era cominciato giovedì scorso con la catechesi di don Matteo Moretti, docente all’Urbaniana di Roma, e con una tavola rotonda dal titolo “La fede in dialogo con la cultura contemporanea”, realizzata dagli  studenti del liceo artistico.