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SQUILLACE (CZ) – Pagamento Tari, scattano le proteste

Squillace, la  sede del municipio [1]

Squillace, la sede del municipio

A causa degli aumenti in molti si recano all’ufficio comunale preposto non risparmiando improperi all’indirizzo degli amministratori

Fonte: articolo di Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, giovedì 13 novembre 2014)

SQUILLACE (CZ) – 13 NOVEMBRE 2014 – In questi giorni gli squillacesi stanno ricevendo le cartelle per il pagamento della cosiddetta “Tari”, la tassa sui rifiuti, la nuova imposta comunale istituita con la legge di stabilità.

Quel che colpisce maggiormente i contribuenti è l’importo delle fatture, nell’ordine di centinaia di euro, pagabili anche in tre “comode” rate, di cui una scaduta il 30 settembre scorso, la seconda in scadenza il 30 novembre e l’ultima prevista per il 31 gennaio prossimo.

Gli aumenti hanno fatto scattare anche le proteste. Infatti, in molti si recano quotidianamente all’ufficio tributi, in Municipio, chiedendo spiegazioni e, in qualche caso, non risparmiando improperi indirizzati agli amministratori.

Dal canto loro, i capigruppo di minoranza, Franco Scicchitano (“Riviviamo Squillace”) e Ruggero Mauro (“Aria Nuova”) propongono l’istituzione di una commissione consiliare permanente per la lotta all’evasione dei tributi.

«Dall’analisi di alcuni dati avuti dall’ufficio preposto – spiegano – al fine di cercare soluzioni tendenti ad abbassare gli importi, emergerebbe che tale effetto potrebbe essere raggiunto solamente intervenendo sulle uniche due variabili: riduzione della spesa e lotta agli evasori, secondo il principio di recuperare l’evasione tributaria per far pagare tutti e di meno».

Scicchitano e Mauro fanno presente che sia il regolamento che lo statuto comunale prevedono la possibilità di istituire commissioni consiliari permanenti per materia, quali articolazioni interne del consiglio comunale per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo, attribuendone al presidente del consiglio  il potere di nomina, per cui chiedono al sindaco e allo stesso presidente dell’assemblea di voler esaminare la proposta, comunicando la loro piena disponibilità ad operare in tale organismo.