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SQUILLACE (CZ) – CONVEGNO SU MONACHESIMO ITALO – GRECO, UNA VISIONE UNITARIA DEI TERRITORI (CON VIDEO)

Presentato simposio in programma i prossimi 23 e 24 marzo alla Casa delle Culture

Articolo e foto di Franco POLITO
Video “Sevesinop”

 SQUILLACE (CZ) – 17 MARZO 2018 – Un evento di cultura, arte e religiosità che supera le barriere regionali e unisce i territori.

E’ il convegno “Monachesimo italo – greco (sec.  VII – XI). Una lettura archeologica”, in programma alla casa delle Culture i prossimi 23 e 24 marzo.

L’iniziativa, messa in piedi dall’Istituto di Studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Catanzaro e cofinanziata dalla Regione Calabria, è stata presentata poco fa in conferenza stampa proprio dove avrà luogo.

Sarà un simposio con tanto di amarcord, visto che è dedicato alla memoria di Filippo Burgarella, docente  di Storia Bizantina all’Università della Calabria, scomparso da poco che ne avrebbe curato l’introduzione.

Moderato dalla giornalista Carmela Commodaro, l’incontro con i giornalisti ha visto protagonisti Chiara Raimondo, presidente dell’Istituto Cassiodoreo, e Salvatore Bullotta, collaboratore per la Cultura della Giunta Regionale.

Su tutto l’idea che si tratta di un novità assoluta nel panorama scientifico italiano.  «Per la prima volta  – ha evidenziato la Raimondo – si affronta l’argomento a livello nazionale attraverso una panoramica sullo stato degli studi nelle regioni protagoniste del fenomeno ovvero Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna, Sicilia e Calabria».

Novità assoluta che ne chiama un’altra come la “lettura archeologica” «legata – ha aggiunto  –  alla scarsità delle fonti scritte durante l’Alto Medioevo. Da qui la necessità del contributo dell’archeologia per supportare la ricerca e saper rileggere le tracce che il passato ha lasciato sui luoghi».

Sul carattere innovativo del convegno anche il messaggio inviato da Federico Marazzi, docente di Lettere all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e tra i coideatori dell’avvenimento, nel quale, tra l’altro si sottolinea che «nell’occasione saranno approfonditi gli aspetti materiali di questi insediamenti, e cioè dove essi si trovassero, come fossero stati concepiti e realizzati e in quali modi le loro strutture funzionassero in rapporto alle esigenze della vita ascetica».

E poi la voce della Regione attraverso le considerazioni con cui Salvatore Bullotta, nel riaffermare la notevole valenza dell’appuntamento,  ha rassicurato sull’impegno costante della Giunta Regionale verso le iniziative scientifico  – culturali che «mettono in evidenza il funzionamento degli istituti che le realizzano e concretizzano una visione differente del territorio».

Per gli appassionati di monachesimo e medioevo appuntamento al 23 e 24 marzo alla Casa delle Culture oltre che con la diretta streaming sul sito www.cassiodoro.it [1]. Saranno due le sessioni in cui si snoderà il convegno.

La prima, presieduta da Federico Marazzi, si aprirà con i saluti istituzionali del sindaco di Squillace Pasquale Muccari, di Chiara Raimondo, di Mario Pagano, della Soprintendenza Beni Culturali per le Province di Catanzaro, Crotone e Cosenza, Giuseppe Macrì, presidente Ordine degli Architetti di Catanzaro e Antonio Viscomi, vice presidenre della Giunta Regionale della Calabria.

A seguire gli interventi di Enrico Cirelli, dell’Università di Bologna, su “Monasteri greci a Ravenna nell’alto Medioevo (VI-X sec.): storia e archeologia”; di Francesca Zagari, della Soprintendenza capitolina, su “I monasteri italo-greci medievali a Roma e nel Lazio.

Una lettura archeologica e topografica”; di Simona Salmieri, collaboratore della Soprintendenza di Napoli, su “Topografia, forme e sviluppo del monachesimo greco-orientale a Napoli nell’alto Medioevo”; e di Maria Rosaria Marchionibus, dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, su “Il monachesimo italo-greco nel Cilento, tra monumenti e storia”.

La seconda sessione, presieduta da Enrico Cirelli si caratterizzerà per gli  interventi di Nicodemo Abate e Alfonso Mammato, dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, su “Nuovi dati sul monachesimo in costiera amalfitana: l’esempio della Grotta dell’affresco (X-XI sec.)”;  Francesca Sogliani, dell’Università della Basilicata, su “Il monachesimo italo-greco in Basilicata. Ruolo e funzioni degli impianti monastici alla luce dell’archeologia”.

E, inoltre, Paul Arthur, dell’Università di Lecce, su “Riflessioni intorno al primo monachesimo nel Salento”; Lucia Arcifa, dell’Università di Catania, su “Monasteri italo-greci nella Sicilia altomedievale: dati archeologici e contesto territoriale”; e di Rossana Martorelli, dell’Università di Cagliari, su “Comunità monastiche italo-greche in Sardegna. Una questione ancora aperta”.

Nella terza sessione,  presieduta da Lucia Arcifa gli interventi di Vera Von Falkenhausen, su “I monasteri greci in Calabria: le fonti scritte”;  Giuseppe Roma, dell’Università della Calabria, su “Monasteri nella Calabria bizantina: le fonti archeologiche”; Adele Coscarella, dell’Università della Calabria, su “Sant’Adriano a S. Demetrio Corone: archeologia di un monastero di origine bizantina e della sua chiesa”.

E ancora Mario Pagano, su “Una rilettura del Vivarium di Cassiodoro”; di Giuseppe Hyeraci, collaboratore della Soprintendenza archeologia di Reggio-Vibo, su “Il monachesimo italo-greco in territorio di Stilo tra età bizantina e normanna. Geografia e storia”; Francesco A. Cuteri, sul tema “Fra i luoghi della santità calabrogerca. Annotazioni archeologiche sulla Calabria centro-meridionale”.

Conclusioni di Federico Marazzi.