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SQUILLACE, “CAMMINATORI” ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO


Giornate ecologiche nell’ambito delle iniziative dei “Borghi della Salute”

Articolo e foto di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 19 agosto 2018)

SQUILLACE (CZ) –  21 AGOSTO 2018 –  Due giornate ecologiche, sportive e archeologiche sono state organizzate dalla Pro loco di Squillace, in collaborazione con il Comune, nell’ambito delle iniziative predisposte dalla rete dei “Borghi della salute”.

Due gruppi di “camminatori”, guidati dai referenti del sodalizio turistico squillacese Aurelia Lioi e Agazio Gagliardi, hanno percorso suggestivi itinerari naturalistici alla scoperta del territorio circostante.

Durante l’iniziativa, hanno contribuito a rendere meno pesante il tragitto gli imprenditori Tommaso Chiriaco, Pantaleone Manno e Antonio e Valentina Passafaro, questi ultimi autori di un ricco rinfresco finale.

Nel primo percorso, i partecipanti, partendo dalla “Fontana Vecchia” del convento dei Cappuccini hanno visitato la vasca della fontana in pietra dell’Osservanza, il convento costruito nel 1488 e poi interamente distrutto dal terremoto del 1783.

Tappa anche al ponte del diavolo, sul torrente Ghetterello, che, genialmente costruito, ha resistito nel tempo alle turbolenze delle piene e fu indispensabile per gli abitanti che per svariati motivi dovevano raggiungere l’altra sponda del fiume.

Altri posti suggestivi toccati dal percorso sono la fontana delle Mandrelle, le antiche tombe scavate nel tufo, antichi casolari e la fontana di San Donato, che risale al 18. secolo e versa in uno stato di degrado e completo abbandono, pur conservando un’elegante struttura architettonica; ancor oggi la sua acqua viene incanalata per irrigare i campi.

Ultima tappa è stato il convento di San Fantino, risalente al 7. secolo, che si trova purtroppo anch’esso in stato di degrado. Nella seconda giornata, il percorso ha riguardato la valle dei mulini, con soste a quelli denominati “Alui”, “Parruncinu”, “Raca” e “Musca”.

Lungo il fiume Alessi rimangono i ruderi di sette mulini, tutti funzionanti con l’acqua dello stesso fiume e alcuni attivi fino agli anni Sessanta. Altri tre mulini sono situati lungo il fiume Ghetterello.

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