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SOVERATO, IL TEATRO “CELEBRA” GIOACCHINO DA FIORE

In scena “La Confessione”, tratta dalla trilogia Gioachimita di Adriana Coman. Rappresentazione apre un focus  sulla condizione femminile nel corso dei secoli

Articolo e foto di Gianni ROMANO

SOVERATO (CZ) –  28 GENNAIO 2019 –  Continua la rassegna teatrale a Soverato, in scena”La Confessione”.

La Confessione è la terza opera della “Trilogia Gioachimita” di Adriana Toman con cui l’autrice celebra il pensiero dell’abate Gioacchino da Fiore. L’opera ambientata nel Palazzo dei Normanni a Palermo si rifà ad un episodio effettivamente avvenuto.

Gioacchino sessantatreenne, viene chiamato dall’imperatrice Costanza d’Altavilla, che chiede a Gioacchino di poter essere ascoltata in confessione. In effetti è un confronto, uno sfogo pieno di rancore per i soprusi patiti come donna piegata alle necessità della politica altrui e per le violenze patite dal suo popolo da parte della casata normanna.

Gioacchino raccoglie il rammarico dell’Imperatrice del Sacro Romano Impero e la guida nella visione di una dimensione superiore ed illuminata in cui ognuno ha l’opportunità di portare un proprio contributo.

 Uno spettacolo intenso capace di catturare il pubblico che scopre che ci si può divertire anche pensando.   

L’incontro avvenuto a Palermo diventa nel testo della Toman un’occasione per aprire un focus sulla condizione femminile nel corso dei secoli.

Costanza d’Altavilla è affidata ad una insuperabile Alessandra Chiarello che dipinge una sovrana illuminata capace di mantenere gli equilibri tra le diverse etnie e i diversi credo del bacino mediterraneo, ma anche una donna offesa che si apre e si sfoga con Gioacchino da Fiore per la violenza fisica e psicologica subita quando è stata costretta a lasciare il convento in età matura per sposare Enrico il figlio di Federico Barbarossa.

Una interpretazione potente e misurata per raccontare, come tante donne nella storia, sia stata usata e la sua volontà calpestata, ignorata la sua soggettività.