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SOVERATO (CZ) – SOSPENSIONE DAL SERVIZIO, L’ARCHITETTO CHIARAVALLOTI SI RIVOLGE AL TRIBUNALEDEL LAVORO

Dal 2012 al 2014 ha rivestito l’incarico di responsabile del settore Pianificazione del Comune di Soverato

Articolo di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)

SOVERATO (CZ) – 27 SETTEMBRE 2015  – La settimana scorsa è stato notificato al Comune di Soverato il ricorso promosso da Vincenza Chiaravalloti dipendente comune di Soverato, contro il Comune di Soverato in persona del legale rappresentante pro tempore, Dott. Salvatore Mottola di Amato avverso la sanzione disciplinare comminata con decreto UPD n. 4219 del 18/03/2015, notificata il 15/05/2015.

“Dal 22/01/2003 al 28/02/2012,queste le parole di Chiaravalloti, rimango senza mansioni e vinco la causa per mobbing con condanna del Comune di Soverato al risarcimento dei danni. “Dal 26/04/2012 all’01/04/2015 rivesto, continua Chiaravalloti, l’incarico di responsabile del IV Settore Pianificazione e Gestione del Territorio. Con nota 18/03/2015, prot. N. 4219 mi è stato comunicato l’avvio del procedimento disciplinare con contestazione di addebito convocandomi per giorno 01/04/2015 presso l’Ufficio di segreteria.

“In data 01/04/2015 mi sono presentata,continua Chiaravalloti,all’UPD assistita dal mio legale, il quale eccepiva l’improcedibilità dell’azione disciplinare perché la norma di cui si contestava la violazione non era al momento della presentazione della SCIA in vigore; si eccepiva la violazione del diritto di difesa in quanto della documentazione richiesta ed inserita nel fascicolo disciplinare era stata consegnata solo la prima e quinta pagina; infine non vi era alcun obbligo di astensione in quanto i soggetti deputati all’istruzione della pratica che mi riguardava erano proprio i soggetti sentiti come testimoni: ciò in quanto la SCIA era stata presentata allo sportello unico per l’edilizia e non al responsabile del settore.

“In data 29/04/2015 la scrivente veniva difesa dall’Avv. Fristachi,continua Chiaravalloti, il quale chiedeva la sospensione del procedimento disciplinare nonché un termine per approntare una difesa adeguata e per sentire un teste a discarico.

“Nessun riscontro, conclude Vincenza Chiaravalloti, nessun provvedimento ed inopinatamente in data 15/05/2015 viene notificato il decreto di sospensione dal servizio e dalla retribuzione per giorni 25.”