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SOVERATO (CZ) – SANITA’ – Al via l’Unità complessa di cure

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Il servizio sarà inaugurato stamattina alle ore 10. L’obiettivo è ridurre gli accessi di “codice bianco” ai pronto  soccorsi

Fonte: articolo di Gianni Romano (Il Quotidiano della Calabria)

SOVERATO (CZ) – 30 APRILE 2014 – Anche a Soverato si darà il via all’unità complessa di cure primarie, prevista l’inaugurazione per mercoledì alle ore 10 in via Verdi.

L’avvio di questo servizio nasce con l’obiettivo di ridurre gli accessi con il cosiddetto “codice bianco” nei pronto soccorso, potenziare la prevenzione e arginare il trattamento ospedaliero di patologie croniche come diabete e ipertensione.

La sperimentazione del servizio di assistenza, che è partita inizialmente a Lamezia Terme, è stata estesa ad altre cinque realtà territoriali della provincia: Catanzaro, Catanzaro Lido, Borgia, Soverato e Soveria Mannelli-Decollatura e prevede, in unico luogo fisico, la presenza, per l’intero arco delle 24 ore, di medici di famiglia, medici di guardia medica e specialisti.

Il bacino di interesse è di circa 77 mila persone, pari al 22.8% della popolazione residente nella provincia. Le caratteristiche del modello prevedono una sede unica con studi medici, ambulatorio “codici bianchi”, ambulatorio di patologia, postazione di continuità assistenziale. La dotazione tecnologica prevede: standard di studio B, ECG-MAP, ecografo multidisciplinare, telemedicina, spirometro.

Come personale medico sono previsti: cardiologo, pneumologo, chirurgo, geriatra, diabetologo e infermieri professionali. Soddisfatto per l’organizzazione e la riuscita di questo nuovo servizio, ancora in fase sperimentale, il Dott. Mancuso, che ha dichiarato: “credo,sia  fra le più importanti che questa Asp ha fatto nel corso dei tre anni di insediamento, perché nei primi tre anni ci siamo occupati dell’aspetto economico- finanziario, abbiamo operato per mettere in sicurezza i conti, abbiamo operato delle scelte per razionalizzare la spesa e tutto questo ha dato dei frutti, abbiamo però anche ereditato una sanità ospedalocentrica, dove l’ospedale veniva rappresentato come unico punto di riferimento per ottenere prestazioni e questo dava luogo a disservizi, dava luogo anche ad inefficienze, poiché i servizi, anche quelli che si potevano ottenere nel territorio, venivano erogati soltanto dagli ospedali. Oggi partiamo con un progetto ambizioso, anche frutto di una sperimentazione, che vorrei citare anche sotto il profilo bibliografico, una delle prime sperimentazioni in Italia, perché un anno e mezzo fa siamo partiti a Lamezia Terme cercando di capire se questo progetto che presentiamo oggi era un progetto percorribile e i risultati di questo progetto sono stati pubblicati sulla rivista nazionale “Monitor”, che è la rivista dell’AGENAS che ha sancito come modelli organizzativi di questo tipo sono utili e per effetto di questo abbiamo implementato la sperimentazione e abbiamo deciso di estendere, per una fetta di territorio molto ampia che riguarda circa il 23% della popolazione residente, un modello gestionale assolutamente capillare, non comprensivo di tutta la popolazione ma è un primo passo in avanti attraverso quella che è l’attività territoriale che vorremmo realizzare.”

“Rispetto alla visione ‘ospedalocentrica’ che abbiamo ereditato – ha affermato ancora il Dott. Mancuso – adesso presentiamo un progetto che rappresenta un passo in avanti decisivo verso la medicina territoriale che è mancata in questi anni. L’Uccp ha l’obiettivo di evitare ai pazienti di recarsi in ospedale per problematiche da codice bianco.”