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SOVERATO (CZ) – LA CITTÀ SI STRINGE ATTORNO AL “SUO” COMANDANTE

Commosso saluto al maresciallo dei carabinieri Giuseppe Di Cello che dopo ventitre anni lascia per frequentare corso da ufficiale

Articolo, foto e video di Gianni ROMANO (Il Quotdiano del Sud)

SOVERATO (CZ) – 28 GENNAIO 2018 – Troppo piccola la sala comunale “B.Manti”, per contenere tutta la stima,la vicinanza e l’affetto per il commiato del luogo tenente Giuseppe Di Cello,che lascia la città del cavalluccio marino dopo ben 23 anni al comando della stazione carabinieri che ha competenza anche per la città di Montepaone.

Grande è stata la partecipazione di amministratori  comunali e di semplici cittadini,pronti a testimoniare caso mai c’è ne fosse bisogno, il grande rapporto con un suo “concittadino”, sempre pronto a ascoltare le istanze e risolvere problematiche quotidiane.

 Presenti il colonnello Alceo Greco,il capitano Gerardo De Siena,il tenente Fabrizio Bizzarro, ma anche i comandanti delle stazioni del territorio,ed ancora la guardia costiera, la guardia di finanza,la polizia stradale,la polizia municipale dei due comuni, presenti il sindaco Ernesto Alecci e il sindaco Mario Migliarese con la sua amministrazione.

 

Molto toccanti gli interventi dei presenti, dai parroci don Pasquale Rondinelli e don Giorgio Pascolo, ma anche dei tre ex sindaci di Soverato presenti in aula, Raffaele Mancini, Gianni Calabretta e Leo Taverniti, da tutti un tracciato della professionalità e dell’umanità del luogo tenente Giuseppe Di Cello, che lascia la città per frequentare un corso da ufficiale poi  con le stellette, sarà la nuova  destinazione, ma il cuore, il suo grande cuore, batterà sempre per Soverato e i cittadini questo con la loro numerosa  presenza lo hanno ampiamente testimoniato.

Difficile in questi lunghi 23 anni,avere visto il comandante  Di Cello in borghese, lui e la divisa della benemerita un tutt’uno, festivi, feriali, giorno e notte, un faro nella tempesta della vita nel mare agitato e  un sicuro punto di riferimento per  molte persone.

Tanti gli attestati di stima, poi le targhe dell’amministrazione comunale di Soverato e di Montepaone, dell’associazione dell’Avis, dei parroci presenti, dei semplici cittadini.

Ma non è certo un addio, ma un semplice arrivederci, perché come hanno detto molti, Giuseppe di Cello, il comandante, è un pezzo di Soverato.