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SOVERATO (CZ) – E’ STRAGE DI GATTI, DODICI AVVELENATI NELLA STESSA VIA

Segnalazione di una donna residente in pieno centro cittadino. Nei prossimi giorni sporgerà denuncia alle autorità competenti

Articolo e foto di Gianni Romano (Il Quotidiano del Sud)

SOVERATO (CZ) – 5 APRILE 2016 – Gatti avvelenati in città, qualcuno non certo amante degli animali, sta commettendo in questi giorni un gesto ignobile contro animali indifesi.

E’ la segnalazione di una donna residente in pieno centro storico cittadino, via Guglielmo Marconi, la donna aveva in casa quattro gatti e altri otto stanziali davanti alla sua abitazione, dove trovavano nella donna una mano sicura che provvedeva a dargli il cibo, ma improvvisamente la donna ha trovato morti, sia i quattro gatti della sua abitazione e, fuori davanti al portone di casa gli altri otto, tutti morti per un totale di dodici gatti avvelenati, non si può certo parlare di virus o altro come morte naturale, vista la concomitanza della loro morte.

Si pensa ad esche avvelenate e alla presenza di un pericoloso diserbante, la donna in questi giorni si recherà presso il comune per sporgere regolare denuncia contro ignoti.

Avvelenare un animale è un reato ai sensi dell’art. 544 bis del codice penale, cioè uccisione di animali. Inoltre l’ art. 146 T.U. Leggi Sanitarie proibisce e punisce la distribuzione di sostanze velenose e prevede la reclusione da sei mesi a tre anni e un’ammenda da 51,65 euro fino a  516,46 euro. Per la denuncia, che ovviamente deve contenere le prove dell’avvelenamento dell’animale (a questo proposito è importante allegare tutti i referti veterinari), ci si può rivolgere a qualsiasi organo di polizia giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Municipale, Polizia Provinciale), presentando di persona il proprio esposto o denuncia (anche contro ignoti) in forma scritta. Se si rinviene del materiale sospetto come possibile esca avvelenata, occorre attivarsi tempestivamente segnalandone subito la presenza agli organi di vigilanza (Corpo Forestale dello Stato,Carabinieri, Polizia Municipale, Polizia Provinciale, Servizio Veterinario Asl, ecc.).

La Lega Antivivisezione (Lav) suggerisce in questi casi, come completamento dell’azione, oltre ad affiggere cartelli (come è stato fatto), di scrivere al Sindaco e all’ASL,esprimendo indignazione e chiedendo interventi deterrenti o di controllo delle zone interessate dagli avvelenamenti, nonché campagne di sensibilizzazione sul fenomeno.